lunedì 30 luglio 2018

The Wilful Princess and The Piebald Prince - un inedito di Robin Hobb

In previsione della visita di Robin Hobb al Lucca Comics 2018, sto cercando di recuperare altri suoi titoli e, per una mera coincidenza, mi sono ritrovata tra le mani questa breve storia. Durante un giro alla Feltrinelli con un'amica che cercava qualche lettura in inglese da viaggio, alzo gli occhi nel reparto fantasy in lingua straniera e mi ritrovo questo volumetto davanti. Insomma, una notevole botta di fattore C! Il costo del volume (14 euro circa) non è stato proprio delicatissimo, ma essendo un'edizione illustrata (anche se in bianco e nero) direi che comunque mi sembra proporzionato (e su internet, fatta salva l'edizione ebook, non ho trovato prezzi inferiori). 
Dato che il romanzo (che in gergo è più una "novella", cioè un romanzo breve) è inedito in Italia, utilizzerò i nomi inglesi quando si tratta di nomi e personaggi non citati nelle serie edite. Inoltre, essendo una lettura consigliata solo a chi ha letto almeno la prima trilogia dei Lungavista, non mi dilungherò in spiegazioni dettagliate di alcuni termini, cercando però allo stesso tempo di rendere il post fruibile a più persone possibile, per cui se ci sono dei punti poco chiari lo stesso, perdonatemi.

L'edizione in mio possesso
The Wilful Princess and The Piebald Prince è una sorta di spin-off/prequel ambientato nei Sei Ducati, il mondo fantasy della serie dei Lungavista, di Borgomago e delle Giungle della Pioggia. In realtà, essendo ambientato diversi decenni (se non secoli) prima delle vicende raccontate nelle varie trilogie, non troviamo nessuno dei personaggi a cui siamo abituati, anche se il "Piebald Prince" (Il Principe Pezzato, in italiano), è un nome importante nella seconda trilogia di Fitz. Questo libro, infatti, ci racconta come mai le persone dotate di Spirito ("Wit"), ovvero la magia innata che permette di comunicare con gli animali, abbiano iniziato a essere perseguitate e considerate dei mostri dai poteri quasi demoniaci, incapaci di vivere con gli umani "normali".
Devo dire che inizialmente mi aspettavo dei toni più fiabeschi, ma in realtà siamo davanti a una vera e propria tragedia, nonostante permanga quell'atmosfera da racconto antico misto a leggenda. Quindi, anche se il titolo può trarre in inganno, non stiamo parlando di una fiaba sentimentale tra due nobili, dato che la "Wilful Princess" del titolo è in realtà la madre del principe Pezzato. Ma andiamo con ordine e vi avverto che potrebbero esserci spoiler (ma non sulla serie principale, solo su questo titolo).

La storia è ambientata interamente tra le mura di Castelcervo, al tempo di Re Virile e coinvolge dunque personaggi di alto lignaggio, anche se, ironia della sorte, è una donna di umili origini a raccontarci queste storie. La donna, Felicity (ironia tragica ne abbiamo?), è la figlia della balia della principessa e futura erede al trono, lady Caution. Le due crescono insieme come sorelle e si suggerisce anche una relazione saffica tra le due, nonostante sia soltanto un passaggio momentaneo (almeno da parte della principessa) prima che questa scelga marito. Caution sviluppa un bel caratterino, si dimostra spigliata, dalle idee chiare, spesso cocciuta ma disinteressata al matrimonio. Questo fino a quando non incontra Sly of the Wit (Sly dello Spirito) a una fiera al borgo. Il ragazzo, dai lunghi capelli che sembrano una criniera e dal temperamento timido, è sempre accompagnato da uno stallone pezzato. Come il suo stesso soprannome suggerisce, il ragazzo è dotato della "magia della Bestia", al tempo ben accolta dalla gente comune. Tra la nobile e il povero stalliere l'attrazione scatta molto presto, ma si tratta di un amore destinato a terminare tragicamente, proprio a causa della nostra voce narrante che, votatasi alla verità su richiesta del figlio, ha deciso di raccontare tutto quello che sa senza cercare scuse o giustificazioni per sè stessa.  

Quella che credo sia la versione cartonata?
Preferisco la scritta più elegante dell'altra.
Felicity, istigata dalla madre, che puntava a una scalata sociale, mente "per amore", per quanto al lettore questa affermazione risulti difficile da credere senza aggiungere un pizzico di malizia, portando così la coppia di innamorati alla rovina. Questa prima parte dunque, si conclude con la nascita di Charger, detto malignamente il "Principe Pezzato", a causa della peculiarità della sua pelle che è, appunto, pezzata come quella del cavallo di Sly.
Il tema portante di "The Wilful Princess" è il potere distruttivo della menzogna, rivolta agli altri come anche a sè stessi, dato che Felicity sapeva bene di mentire a sè stessa quando si diceva di agire per il bene della sua amata principessa. Ed è di nuovo il rapporto tra bugie e verità ad essere la colonna portante della seconda parte della novella, in cui ci viene raccontata la crescita del Principe Pezzato, il suo rapporto di amicizia con il figlio di Felicity, Redbird, futuro cantastorie votato alla verità. Il giovane, nonostante l'aspetto bizzarro, cresce bene, ma non tutta la corte è pronta ad accettarlo, preferendo come futuro re il cugino Canny Farseer.
La seconda parte del libro, purtroppo, è un mero intrigo politico, che ho trovato molto meno coinvolgente della prima parte, visto che non sono riuscita ad affezionarmi al personaggio del principe, sebbene si crei un'immagina positiva di lui come persona, anche se non sempre come buon regnante, essendo giovane e inesperto. La parte conclusiva, però, riscatta i momenti più noiosi di questa fase del racconto: alla fine, infatti, sarà la verità a portare alla morte, in contrasto con la storia precedente, e del Principe Pezzato non resteranno altro che menzogne sulla sua natura animalesca e la sua aggressività, quando in realtà Felicity e Redbird ci racconteranno una versione molto diversa.

Scusate la pessima qualità della foto, sono negata
Per quanto riguarda lo stile, ci troviamo a quello classico della Hobb, però con meno dialoghi, data la natura della narrazione. E' tutto più stringato e meno confidenziale rispetto ai suoi soliti lavori, ma parliamo pur sempre di una novella di 160 pagine contro una media di 700 pagine per i suoi romanzi veri e propri! Nonostante questo, non si ha la sensazione di avere troppi pochi indizi, semmai ne abbiamo di incerti, anche perchè la particolarità della voce narrante sta proprio nella sua ossessione nel ricordare che non inventerà nulla nè inserirà opinioni personali senza indicarlo, per rispettare la richiesta di suo figlio "Redbird Truthsinger" di restituire i fatti e non le leggende attorno alla storia di questi due sfortunati regnanti, calunniati da quei cantastorie che vogliono guadagnarsi i favori dei loro nemici o che vogliono accattivarsi le attenzioni del pubblico con racconti fantastici che, però, hanno provocato l'odio verso le persone dello Spirito. La vicenda del Principe Pezzato è, infatti, seppur nella sua chiave fantasy e leggendaria, un esempio di come l'odio verso una minoranza sia dettato da questioni politiche e dai mostri che i potenti vogliono creare per il loro tornaconto personale, per avere un capro espiatorio, sfruttando l'ignoranza e la superstizione della massa. Per caso, vi ricorda qualcosa? Magari qualcosa di molto attuale?
Ancora una volta, il fantasy si dimostra capace di far riflettere su argomenti inaspettatamente più vicini a noi di quanto non ci si potrebbe aspettare sul momento, filtrando la "reale realtà" attraverso i suoi meccanismi deformanti, ed è per questo che è un genere che apprezzo molto. Poi magari non era nelle intenzioni dell'autrice andare a parare verso certi argomenti, ma è anche vero che ci sono meccanismi che si attivano inconsciamente e che è anche il lettore a dare nuove vite alle storie che legge.

Un'altra edizione
Passando a elementi più concreti: come accennato prima, l'edizione presenta delle piccole illustrazioni in bianco e nero, tra cui ho apprezzato soprattutto quelle con figure animali, visto che non mi piacciono molto i volti disegnati da Jackie Morris che, infatti, disegna sempre draghi o animali quando si tratta di occuparsi delle cover principali, con risultati minimali ed eleganti che mi piacciono molto perchè ricordano delle miniature medievali. Il font è più grande della media (credo un 14 circa) che, insieme alle illustrazioni, potrebbe dare l'idea di un libro per bambini, ma io sconsiglierei la lettura a un pubblico di giovanissimi, visti i temi che va a toccare e la presenza di morti violente "in scena". E' anche vero che ai bambini si leggeva Barbablù, però!

Per concludere: è stata una lettura molto piacevole e veloce, a parte appunto dei passaggi più noiosi e didascalici nella parte del Piebald Prince.
Questa lettura è consigliata a chiunque voglia saperne di più sulla leggenda nera del Principe Pezzato, anche se comunque non è indispensabile per comprendere gli eventi principali della storia. E' quasi come se fossimo incappati in qualche vecchio documento smarrito nelle biblioteche di Castelcervo.
Se siete dubbiosi per questioni linguistiche, l'inglese utilizzato non è troppo complesso a livello di sintassi. Il lessico potrebbe darvi qualche problema, ma vista l'impostazione narrativa "fiabesca" i termini da imparare sono pochi e tendono a ripetersi.
Credo ne esista anche una versione in cartonato (la mia ha la cover morbida) con delle illustrazioni a colori, a quanto si può vedere da questo post sul blog dell'illustratrice.

 

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