lunedì 16 febbraio 2015

Robin Hobb – Il piacere della lettura

Signori, qualcuno c’è riuscito. E’ la prima volta che mi commuovo fino alle lacrime per un romanzo! Okey, non ve ne può fregar di meno, ma per me, che vengo sempre presa per i fondelli dalle amiche in quanto “miss cuore di ghiaccio”, è un record!  Spero di riuscire a trasmettere anche solo un decimo del mio entusiasmo verso questi libri!

Cover italiana
Avevo già parlato del primo romanzo della saga della Hobb quando il blog era ancora livejournal, ma a rileggerlo adesso…non sono soddisfatta. Faremo finta quindi che quel post non sia mai esistito :D 
Di solito do il titolo del libro alla recensione, ma questa volta ho pensato che questo sarebbe stato un titolo più appropriato perchè rispecchia alla perfezione quello che ha significato per me la saga della Hobb. Era da anni che non leggevo mattina, pomeriggio e sera (fino alle 2 di notte e oltre), prosciugando mattoni su mattoni di 600-800 pagine, dimenticandomi di bere, sbuffando per andare a cena e portandomi tutto dietro (libro e poi e-reader) pure al bagno. Insomma, ho passato questi ultimi giorni come una disadattata. Ed è tutta colpa di Robin Hobb.

La saga in questione è composta al momento da due trilogie, ma una terza è già cominciata in inglese. Per comodità io la chiamo “La saga dei Lungavista” o "dell'assassino", ma per amor di correttezza solo i primi tre libri (L’apprendista assassino, L’assassino di Corte e Il viaggio dell’assassino) sono conosciuti così all’estero, mentre la seconda trilogia è nota come “La trilogia dell’uomo ambrato” (Il risveglio dell’assassino, la furia dell’assassino e il destino dell’assassino). In Italia è edita dalla Fanucci, ma si può trovare anche in e-book. Per l'ultimo ho dovuto fare così dato che non è più disponibile ;_;
Appartiene al filone del fantasy-storico. La si potrebbe considerare un incrocio tra il Trono di Spade (per via dell’attenzione all’intrigo politico, ma con molta meno violenza o scene erotiche) e Terramare per quanto riguarda la parte mistica e più prettamente “fantastica” (magie, draghi, equilibrio del mondo e profezie).
 
cover inglesi della prima trilogia
Protagonista e voce narrante della vicenda è un giovane Bastardo, figlio illegittimo di Chevalier Lungavista, erede al trono dei Sei Ducati. Il bambino ha meno di 6 anni quando viene condotto e abbandonato a Castelcervo, da sempre dimora della dinastia Lungavista. L’arrivo del Bastardo, a cui poi verrà dato il nome di FitzChevalier (detto solo Fitz), creerà un notevole scompiglio. Molti potrebbero approfittare del ragazzino per destabilizzare il potere della famiglia
Cover italiana del secondo libro
reale. Re Sagace, padre di Chevalier (che intanto ha abdicato ed è morto in un incidente), decide allora di stringere un patto con il giovanissimo Fitz:  vitto, alloggio ed educazione in cambio di fedeltà assoluta al trono e alla famiglia. Questo patto, rispettato prima per necessità e poi per sincera lealtà, plasmerà il suo destino in modi che non avrebbe mai potuto prevedere. Il bambino inizia così il suo apprendistato come spia ed assassino, guidato da Umbra, colui che al momento detiene questo incarico. Dividendo la vita tra le stalle e il laboratorio di Umbra, l’unica consolazione del nostro protagonista è il suo legame con il mondo animale. Il ragazzo infatti possiede ben due magie: lo Spirito, magia detestata da molti perchè si pensa che faccia trasformare gli uomini in bestie, e l’Arte, ereditata dai Lungavista e quindi “magia nobile”, che permette di comunicare e, se ben allenata, influenzare le menti altrui.
Fitz, inoltre, attira l’attenzione di un personaggio alquanto singolare: il Matto. Questi si presenta come un ragazzino longilineo, bianco dalla punta dei capelli a quella dei piedi, pupille comprese, ed è il giullare di Re Sagace. Si esprime spesso per indovinelli ed è bistrattato tanto quanto Fitz (se non di più). Egli è in realtà, per sua stessa ammissione, il Profeta Bianco, una persona con l’abilità di vedere i possibili futuri, anche se mai chiaramente, ed ha il dovere di indirizzare il mondo verso quello che ritiene sia il migliore. Per fare ciò, però, ha bisogno di un Catalizzatore, colui che con le sue scelte può influenzare il futuro in mille e più modi, “il sassolino che fa deviare la ruota del tempo”. Il Cambiamento.
In tutto ciò, le Navi Rosse delle Isole Esterne iniziano ad attaccare senza riserve i Sei Ducati, tramite strategie che sembrano andare contro ogni logica, trasformando gli abitanti dei Sei Ducati in Forgiati (li si potrebbe definire una specie di zombie).
Da qui, il protagonista intreccerà per sempre la sua vita alla corona e alle bizzarre teorie del Matto, tra intrighi politici, decisioni personali e sentimentali, avveture, ambizioni e desideri. Perchè ogni piccolo gesto è importante e al cambiamento ci si può solo rassegnare.

Illustrazioni per edizioni straniere
Ho cercato di limitarmi il più possibile, perchè le trame e sottotrame della saga sono molteplici, anche se si sviluppano e si intrecciano lentamente. Per quanto riguarda i numerosi personaggi, la caratterizzazione della Hobb è qualcosa di eccezionale, unita al suo stile narrativo dettagliato e coinvolgente. La dovizia di particolari ci permettono di immergerci nel mondo fantasy della Hobb: leggende, canzoni dei menestrelli, resti di antiche pergamene o lettere fanno da introduzione ad ogni capitolo e ci regalano un tassello in più che va  a comporre non solo il puzzle della storia, ma anche quello dell’ambientazione. I quesiti aperti sono tanti, ma molti avranno risposta poco alla volta. Gli echi di leggende diventeranno creature tangibili o fatti storici e, viceversa, i nostri personaggi, così umani, diventeranno materiale di leggenda. L’autrice si è documentata moltissimo su armi medievali, fortezze, rimedi naturali plausibili e non ha tralasciato neanche l’aspetto medico e biologico. Ogni colpo inferto ha le sue ripercussioni sul corpo e sulla mente di Fitz e degli altri, senza alcun riguardo per il suo aspetto. Perchè se ti rompono il naso, ti resta storto! Se ti colpiscono alla testa, possono crescerti i capelli bianchi sulla cicatrice, se ti avvelenano...insomma, ci siamo capiti! Dimenticatevi il bellone figo e inappuntabile tipico di molti fantasy: il nostro (anti)eroe è il più delle volte un rottame e non sempre può lavarsi…ma noi gli vogliamo bene lo stesso!  

Per ben 6 (ora 7) libri, dunque, siamo trasportati nel mondo e nella testa di Fitz
Fitz (bruttino)
e Il Matto (splendido) nelle illustrazioni ufficiali
di John Howe
i
n modo talmente vivido da dimenticare l’attenzione per la prosa, per i tempi morti o i ritmi. Non si tratta “solo” di accompagnare un personaggio dall’infanzia all’età adulta: le paure di Fitz diventano le nostre, così come le sue gioie e le sue (numerose) sofferenze. Per non parlare del modo in cui le sue sensazioni vengono presentate al lettore: se lui è stanco, ci sentiamo addosso la sua fatica. Oltretutto la maggior parte degli scontri, pur non mancando momenti di azione pura, avviene tramite l'Arte, quindi nelle loro teste. Fitz a volte ha almeno 3-4 persone che gli parlano nella testa! Per non parlare del ruolo fondamentale che hanno sogni e visioni nell'intreccio. La Hobb è maestra nell'evocare nella mente del lettore tutte queste sfumature percettive senza generare confusione, tranne quando è voluta. Sembra evocare queste voci e visioni direttamente nella testa del lettore, non in quella dei personaggi. In un certo senso è un'esperienza…estenuante!
Il risultato è che non si guarda Fitz come un personaggio, giudicandone la caratterizzazione, ma come una parte di noi o un amico d’infanzia. Ha dei suoi pregi come la lealtà e il coraggio, ma è per i suoi difetti che si fa amare (nonostante meriterebbe certe padellate alle volte…!). E’ a volte ingenuo, altre volte fin troppo cauto, con alcuni è dotato di un' empatia disarmante, altre sembra privo di qualsiasi tatto. Questo però non rende la sua personalità traballante, come se non ne avesse una ben definita e che quindi l'autrice possa muoverlo come fosse un pupazzetto. Fitz non è un personaggio immaginario, è una persona immaginaria a tutto tondo. La sua voce non si confonde con quella dell'autrice, come potrebbe succedere quando si sceglie di la prima persona. E’ anche un protagonista che non sa di esserlo e non vuole, ma che anzi agisce il più delle volte nell’ombra, senza meriti o ricompense, per supportare altri personaggi che lui ritiene siano i veri protagonisti della storia. A lui il più delle volte tocca il lavoro sporco.

Illustrazione di Stephen Youll per "La furia dell'assassino"
In originale: "The Golden Fool" (don't ask -.-!)
I legami che costruisce con gli altri sono, essendo una storia molto lunga, sottoposti a continue evoluzioni e mutamenti. Su tutti, però, un punto di riferimento: il Matto. Non esiste personaggio più sfuggente nel romanzo, tanto che non se ne conosce con certezza neanche il sesso e sembra cambiare spesso pelle (metaforicamente e letteralmente!). Nonostante questo, crea con Fitz un legame indissolubile che va oltre il rapporto Profeta Bianco – Catalizzatore. La loro storia è una delle più belle storie d’amore di sempre! Che sia amore fraterno, amicizia, amore romantico o platonico non ha importanza. "Non sono le parole a definire, ma il cuore." E il Matto è Amore. (E questo era spoiler! <3). Un Amore che forse non sarà ricambiato come merita e che porterà entrambi a sacrifici estremi, rinunce, litigi e addii, ma nulla potrà scalfirlo davvero. L’Amore del Matto è l’unica certezza di tutta la saga, anche quando il protagonista lo mette in dubbio (e lì giù di padelle), insieme al legame tra Fitz e Occhi-di-Notte, il lupo con cui Fitz dividerà gran parte della sua vita e del suo animo tramite lo Spirito. Voce ironica, nonché l’unico che sia davvero saggio. Fitz e il Matto, per loro stessa ammissione, saggi non lo sono mai stati. 

Cover Giapponese
Tema fondamentale è anche il rapporto tra lealtà verso il proprio dovere e verso sé stessi, conflitto che dilanierà l’animo di Fitz più e più volte, facendogli compiere spesso scelte sbagliate o sofferte. Ma una scelta va sempre fatta e tocca a lui avere l’ultima parola. Tocca a noi, perchè, in fondo, siamo tutti un po’ Cambiamento. Non ci resta che accettarlo con un “Sì”, così come fa uno dei personaggi principali della serie in punto di morte. Un “Sì” che è piena accettazione della vita e di tutte le scelte che comporta, senza rinunciare o dimenticare neanche i dolori. Perchè se i dolori non sono al loro posto, anche le gioie saranno vissute a metà. Proprio come accadrà a Fitz per buona parte della sua storia.In una parola così semplice, la Hobb imprime una carica emotiva grandiosa.
Peculiare è anche la struttura ciclica dell’opera. Spesso eventi e situazioni si ripropongono, con caratteristiche diverse, in quello che sembra proprio un ciclo del karma.
Se dovessi costringermi a ragionare ed esprimere un parere obiettivo, direi che i difetti ci sono, ma sono più una questione di gusti. Il ritmo è spesso altalenante (a volte troppo lento in parti che sembrano inutili, ma che amo comunque tantissimo!) e più veloce in alcune parti che potrebbero sembrare più importanti. La caratterizzazione dei personaggi è sublime, ma diventa un po’ più vaga quando si tratta degli antagonisti.  

John Howe again
Per concludere: Penso che questa saga non sia solo tecnicamente buona, ma che sia proprio un’esperienza di lettura da non perdersi! Non credo ci siano letture imprescindibili, ma una volta letta questa saga penserete di averci guadagnato qualcosa. 
Penso di dover assolutamente recuperare anche le sue altre serie come I mercanti di Borgomago e Le Cronache delle Giungle della Pioggia, dato che si intrecciano tra loro. Anche se leggerne soltanto una delle tre è possibile, dato che l'autrice fornisce tutte le spiegazioni necessarie per avere un quadro generale delle vicende. 
Può entrare a pieno titolo tra le mie letture preferite in assoluto! Sicuramente la rileggerò altre volte, fazzoletti alla mano! 

12 commenti:

  1. Mi hai segnalato qualcosa che non avevo mai sentito prima.
    Visto che ti ha colpito così tanto, voglio dargli una possibilità!

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    1. Purtroppo in Italia non ha moltissimo seguito :(
      Fammi sapere che ne pensi quando lo proverai allora!:)

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  2. E qui faccio coming-out anche io dicendo che se non me l'avessi "presentata" tu, io manco sapevo di fosse Robin Hobb (e probabilmente avrei continuato a non saperlo) XD
    Adesso che ne conosco almeno il nome di vista, mi rendo conto che ha scritto un bordello di libri (tutte saghe naturalmente, così si impazzisce per cercare di capire quale sia il giusto ordine di lettura di ogni volume...!!) e le Feltrinelli ne sono piene ad ogni angolo XD
    Vabbeh, ma questi sono dettagli eheh.

    Riguardo al libro, ammetto che il genere fantasy non mi dispiace (soprattutto quando è ragionato e intelligente e non solo il trionfo delle magie e degli effetti speciali) e infatti uno di questi giorni ero andata su IBS per vedere se avevano gli eBook di questa serie. Con somma gioia ho scoperto che non solo li avevano, ma del primo libro era disponibile persino una lettura in preview del primissimo capitolo (cosa da me molto gradita, soprattutto quando mi serve fare una cernita di titoli che devo o non devo leggere XD).
    Sarò onesta: la prima impressione è stata abbastanza neutra (e infatti mi ha un po' fatta desistere dall'imbarcarmi nella lettura, almeno per il momento). Naturalmente è un'impressione assai parziale, se la storia di dipana su tre trilogie, hai voglia che dal primo capitolo non se ne ricava niente! Però non mi ha detto granchè, non tanto per i personaggi o l'ambientazione (di cui, appunto, non è che si scopra granchè), ma per lo stile di scrittura della Hobb. Tu hai tirato in ballo Il Trono di Spade di Martin e mi rendo conto che tutto sommato non è un paragone così campato per aria, lo stile di scrittura me l'ha un po' ricordato: per carità, scrivono bene e su questo non penso si possa discutere, ma hanno uno stile che personalmente trovo prolisso e verboso, lento e fittissimo allo stesso tempo @_@
    Il Trono di Spade lo mollai al primo libro (della prima edizione italiana...cioè a metà del primo volum(on)e di quella originale XD) proprio perchè non andavo avanti, leggevo, leggevo.....leggevo, ed ero sempre ferma XD
    Qui temo che sarebbe la stessa cosa, questi autori abbracciano uno stile forse più vicino a Terry Brooks (lungi da me dal fare paragoni, per carità, ho letto pochissimo di tutti perchè tutti mi hanno annoiata alla fine ^^°), lodevole e bellissimo, ma che per me è terribilmente lento.

    Poi magari mi sbaglio su tutta la linea (quasi sicuramente è così)!
    In effetti, ultimamente non sono molto in vena di leggere libri, quindi può essere che questa fase di noia sia dovuto a questo, l'autrice comunque ormai è segnata sulla lista, non si sa mai che mi capiti un'altra occasione più propizia :D *sono una lettrice molto ignorante del resto*

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    1. Vai tranquilla ahah da noi Hobb non è molto conosciuta purtroppo (forse un telefilm le gioverebbe!) :( Compresa me, conosco solo altre due persone che hanno letto i libri XD io sto cercando di diffonderli, speriamo che qualcuno apprezzi *^*
      Le saghe non è poi molto difficile andarle a ricostruire e, in caso, sono sempre a disposizione :P Io non ho ancora letto I mercanti di borgomago, per esempio, e dovrebbe situarsi tra le prime due trilogie, anche se con personaggi diversi. Nonostante questo, ho capito tutto senza particolari problemi grazie alle spiegazioni date dai personaggi stessi ^^

      Non sapevo della preview! E' una buona cosa! Sì non posso negare che lo stile della Hobb sia lento, anche se devo dire che non ho avuto particolari problemi ad affrontarlo. Forse qualcosina solo negli ultimi volumi, perchè ero in ansia per le sorti di alcuni personaggi XD Comincio a pensare che non mi dispiaccia, dato che anche Terramare della Le Guin (altro fantasy che mi piacque tantissimo ai tempi), a detta di un'amica che lo aveva cominciato, era "troppo" lento XD
      Poi io ho recuperato il primo libro per intero, approfittando di un buono regalo (sempre siano lodati!), quindi l'ho letto tutto di fila e, dopo i primi capitoli, ero curiosa di saperne di più sulla storia dato che mi aveva presa in contropiede su alcuni punti^^ Oltretutto, andando avanti con la storia, si capisce che questo stile è dettato anche "a posteriori" dal mestiere di Fitz. E' stato addestrato a notare e tenere a mente ogni dettaglio, quindi è così che ci riporta la sua storia. Infatti quando Fitz è bambino, è sempre la mente dell'adulto a parlare, dato che scriverà la sua storia solo da grande/anziano.

      Capisco però che per molti questo stile può rappresentare uno scoglio, per una mera questione di gusti, quindi è bene non trasformare la lettura in calvario XD Se non va giù, non va giù ^^"
      Per quanto riguarda il paragone con Martin, premetto che mi sono basata solo sui primi episodi della serie, mentre del libro ho letto solo qualche brano. Mi sa che Martin è più veloce della Hobb XD o forse questa sensazione è data dal fatto che segue tanti punti di vista e quindi il tutto sembra più dinamico.
      Di Terry Brooks ho qualcosa, ma non l'ho ancora affrontato. Anche lui fa saghe belle corpose se non sbaglio @-@ e dire che io di solito cerco di evitarle queste epopee...ma è più forte di me XD

      Se dovessi riprenderla e dovessi cambiare idea o confermare il tuo parere, fammi sapere comunque :) sai che adoro parlare di queste cose XD

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    2. Ahah, infatti ti ho espresso le mie incertezze proprio perchè tu sei gentilissima e non ti scomponi davanti ai miei sproloqui insensati (e in altri casi io infatti taccio perchè non mi piace ed è poco bello gettare ombre sulle passioni degli altri, anche se qui posso assicurare che il mio NON è un parere negativo, ma solo un parere assai ignorante derivato dalle impressioni parziali del primo capitolo).

      Ecco, però ci tenevo a sentire anche qualche impressione sullo stile di scrittura da te che l'hai letto e ne sei anche appassionata perchè io alla fine, essendo una lettrice ignorante, mi piace anche guardare al lato "tecnico" dei libri e cioè come sono scritti.
      Siccome ogni tanto (= quando capita :P ) scrivo sul blog, è bello anche vedere come scrive gente assai più meritevole **
      Comunque solo perchè lo stile è lento, non vuol dire nulla in realtà e non esclude assolutamente che il libro in sè sia un capolavoro. E' proprio che io tendo a preferire degli stili più...veloci, meno riflessivi diciamo. Però ho letto anche libri di questo tipo, per dire, ho apprezzato anche certi libri di Ken Follet che è uno che di prolissità ne sa qualcosa.
      Per cui non perdere le speranze, in tempi migliori non è detto che non lo riprenda in mano! (cioè quando avrò tempo per immergermi come si deve nella lettura, perchè di questi tempi ho poco spazio e leggo spesso molto nervosamente, motivo per cui ho dovuto un attimo abbandonare i libri perchè non ha senso subirli senza poterli apprezzare nella loro interezza ;_; ).

      Martin per me ha uno stile pesante XD Per quanto pure lui scriva bene, forse benissimo...con me ha poco appiglio XD Idem Terry Brooks, un genio indubbiamente, ma io ogni volta che mi capita di leggerlo, mi perdo nei sui fiumi di parole...
      Concordo però che con loro ci starebbero delle serie Tv, fatte bene e che magari sfoltiscano tutto ciò che nel libro può risultare dispersivo (per quanto utile ai fini di trama). Di questi tempi hanno più fortuna loro dei libri purtroppo...
      Continua comunque a diffondere i tuoi preferiti, il passaparola ha una sua utilità non indifferente (e infatti non sembra, ma sei riuscita a farmi recuperare cose che normalmente non avrei manco notato!! Alla fine mi piace anche provare i gusti degli altri :D)

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    3. I pareri negativi/diversi sono sempre ben accetti, quando sono motivati ed espressi con gentilezza, quindi non farti alcun problema :D

      Mi lusinghi cara *^*
      Anche se non è che io abbia letto tantissimo XD infatti a volte temo di essere poco obiettiva. Alla fine però sottolineo sempre quali sono le cose che possono non andare giù a chi ha gusti diversi dai miei :) alla fine concepisco i blog come mezzo per parlare dei propri gusti, quindi ci sta essere un poco di parte quando si parla di qualcosa che piace ^^
      Ti capisco! Anche io ho aspettato il momento adatto per leggere questa saga, infatti ho approfittato di un periodo di "vacanza" per dedicarmici anima e corpo XD non mi piace leggere un capitolo al mese, per dire. Quindi quando sono più impegnata mi concentro sui manga o su romanzi più brevi/meno impegnativi.
      Ken Follet non l'ho ancora provato! Anche qui...devo rimediare!

      Io ho regalato a mia sorella il primo megavolumefashionfintopitonato del Trono e pensavo di dargli un'occhiata, ma ci sono alcune cose in questa serie che non mi convincono al 100% e non so quanto potrebbe piacermi se non ho la possibilità di affezionarmi come si deve ad almeno un personaggio XD

      Una serie tv dell'assassino sarebbe fantastica! Mentre leggevo avevo proprio le scene in mente! Ci sono dei cast scelti dai fans in giro e alcuni sono parecchio azzeccati. In particolare, è quasi unanime la proposta dell'attrice per il Matto: quella che interpreta la regina bianca in Narnia. Insomma...è un telefilm che si scrive da solo! Che qualcuno cacci fuori i soldoni, pliiz! XD

      Non smetterò mai di diffondere il verbo! MWahahah!
      Anche io ogni tanto do una chance a titoli che non mi sarei mai filata di striscio! E a proposito di consigli che ci siamo scambiate...il prossimo romanzo in lista è quello della Nothomb ;D

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    4. Ma infatti a ben vedere nessuna recensione è obiettiva...anzi, secondo me *non* deve esserlo! XD Io per prima leggo le recensioni proprio perchè spero di trovarci un commento schierato, nel bene o nel male, e perchè mi interessa sapere cosa ci hanno trovato gli altri in determinate opere, se posso trovarcelo anche io e se mi piacerebbe ecc. La trama alla fine posso trovarla ovunque, sono le sensazioni che derivano dal leggerlo la parte fondamentale imho, soprattutto nei libri dove non c'è nient'altro che la propria fantasia e le proprie emozioni :)

      Guarda, vado un po' OT, ma posso dirti che se sei come me, che per poter apprezzare appieno una qualunque opera deve potersi affezionare a un personaggio, allora ti direi di guardare altrove prima di iniziare Il Trono! A me infatti quello che da veramente fastidio di questa saga non è la violenza, nè il sesso, ma è proprio questo voler insistere sulla cattiveria, la stronzaggine e la sfiga. Io veramente non riesco a empatizzare con questa manica di personaggi troppo estremi, troppo grotteschi, su cui pende perennemente una spada di Damocle sulla testa, non fai in tempo a chiudere gli occhi che ZAC! ti è già morto un personaggio. Cioè, io non sono per gli happy end a tutti i costi e certo troppa zuccherosità non va neanche bene, però cavolo, le morti in un libro devono essere solo uno sbocco narrativo, non la colonna portante su cui erigere tutta la tua narrazione, che diamine!
      Ken Follet invece è meritevole, alle volte più, alle volte meno, ma merita un assaggio!

      Uhuh, la Nothomb è invece un'autrice che ho particolarmente a cuore XD Non ricordo più quale libro hai, comunque sono curiosa di sapere che ne pensi (è molto particolare e si presta assai ai gusti personali, potrebbe piacerti come lasciarti con un enorme WTF stampato in faccia XD)

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    5. Lascio l'obiettività o presunta tale ai professionisti (anche se, pure lì, ci credo poco XD). Poi comunque se si segue un blog di qualcuno in particolare da qualche tempo, i gusti di quella persona si cominciano a capire e quindi si prendono le recensioni di conseguenza. ^^

      Allora con il Trono hai il mio stesso problema XD io ho bisogno di avere in ogni libro "i miei bambini" XD poi possono pure morire male, ma con Martin penso che ormai si dia troppo per scontato che moriranno tutti. Magari poi mi sbaglio eh, ma a sentirne parlare ovunque in questi termini, sono sempre più dubbiosa...

      Di Follet oltretutto dovrei avere pure qualcosa in giro per casa!

      Di suo ho "Nè di Eva nè di Adamo" :) non so quando lo leggerò, ma è tra le letture più vicine XD

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  3. Quanto vorremmo poterli riscoprire da capo? Leggendo la tua recensione sono tornata alla mia prima lettura. Che nostalgia!

    Bellissima recensione comunque. La Hobb ti adorerebbe -e lei E' adorabile-

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    1. Magari potrebbe essere una buona occasione per rileggerli, anche se non è mai la stessa cosa come la prima volta purtroppo. Anche se ogni rilettura ha anche i suoi effetti positivi e ci si accorge di dettagli tralasciati :)

      Ti ringrazio tantissimo per la visita, il commento e il bellissimo complimento <3 sono molto contenta che la mia recensione ti sia piaciuta ^_^
      Mi piacerebbe tantissimo incontrare questa autrice. Mi piace proprio come persona,oltre che come scrittrice. Chissà se un giorno ci sarà qualche occasione di averla ospite in Italia! *_*

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    2. Ciao, e grazie davvero per la lunghissima (e bella) recensione: l'ho segnalata sui social network e ha riscosso un certo successo! ;-) Robin, al momento, ha in progetto solo di scrivere; si dice entusiasta all'idea di tornare in Italia (l'abbiamo venerata nel 2010, un'esperienza indimenticabile!), ma ora come ora la priorità è concludere la trilogia di Fitz & Fool e non intende muoversi dalla scrivania, se non per onorare impegni già concordati e quindi inevitabili. Se ne parlerà a partire dalla prossima estate... incrociamo le dita! ^__^

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    3. Grazie a te per il commento, la condivisione e i complimenti! :D Sono davvero contenta che la mia recensione sia piaciuta! E' una serie che ho adorato e volevo renderle giustizia per quanto mi fosse possibile :)

      Purtroppo nel 2010 non la conoscevo ancora, altrimenti avrei cercato di partecipare!
      Mi sembra una decisione saggia concentrarsi solo sulla trilogia in corso, così magari la vedremo presto completa *_* Non vedo l'ora di cominciarla. Spero la pubblichino in Italia, ma eventualmente non mi farò problemi a recuperarla in inglese.

      P.s: complimenti per la scelta del nickname ;)

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