Come ben sapete, apprezzo molto quasi tutti i manga di Kaori Yuki e davvero pochissimi suoi lavori mi hanno delusa. Ecco, Fairy Cube fa parte di questi "pochissimi". Ci tengo a sottolineare, prima ancora di cominciare, che non è un manga pessimo, illegibile o che altro, ma che, conoscendo bene l'autrice, avrebbe potuto dare molto, ma molto di più.
Procediamo con ordine!
Fairy Cube è una miniserie in tre volumi pubblicata in Italia dalla Planet Manga.
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I personaggi (quasi) al completo. |
Ian è un ragazzino particolare: ha delle ali tatuate sulla schiena, la capacità di vedere le fate e un doppio malvagio, Tokage ("lucertola"), dai capelli verdi e gli occhi rossi che ha la capacità di amplificare i sentimenti negativi degli altri. Essendo molto sincero, parla spesso delle sua capacità e, pertanto, viene etichettato come Ian il Bugiardo. Per di più, la sua situazione familiare non è delle migliori. Conserva un solo ricordo della madre in cui le appare in piedi, con i capelli verdi, mentre stringe un bambino con i capelli dello stesso colore. Ma Ian ha i capelli scuri. Non ci vuole un genio per capire da dove venga fuori Tokage e, di conseguenza, il motivo per cui odia così tanto il protagonista. Il padre di Ian, professore e scrittore, uomo dal carattere molto debole, perde il senno dopo la scomparsa della moglie "volata via come una fata" e teme che il figlio possa fare lo stesso. I suoi sentimenti vengono manovrati da Tokage che spinge l'uomo a bruciare le ali del figlio (quindi la schiena...vi ricorda qualcuno? Se avete letto GodChild, penso proprio di sì!) e a impedirgli di incontrare Rin, una bambina in difficoltà con cui Ian aveva fatto amicizia, l'unica disposta a credergli e a cui Ian mostra il mondo delle fate per qualche istante.
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Ian e Rin |
I due non si incontreranno se non dopo anni, a scuola. Nello stesso periodo, una serie di omicidi detti "delle fate", perchè le vittime vengono ritrovate in una pozza di sangue a forma di ali, inquieta la cittadinanza. Ian si ritrova ad assistere ad uno di questi omicidi e, notando un losco figuro con una benda sull'occhio e una bambola parlante in mano, decide di pedinarlo per segnalarlo alla polizia. Mossa avventata (come molte altre di questo tipo!) che lo porta ad entrare nel negozio del suddetto individuo. Kaito (questo il suo nome), si difende e regala a Ian un cubetto con dentro una lucertolina, un fairy cube.
A scuola Rin, stufa delle loro situazioni familiari, gli propone di scappare insieme. Al padre del ragazzo (spinto nuovamente da Tokage, invidioso come non mai) la cosa non va giù e mentre litigano...uccide Ian.
In quell'istante, Tokage prende possesso del corpo e dei ricordi di Ian, ribaltando la loro situazione.
Ian, ridotto ad un fantasmino, chiede aiuto a Kaito, l'unico che sembra poterlo vedere. Durante la discussione in negozio, Ian alza la voce e questo fa imbestialire Ainsel, una fata molto potente che segue Kaito ovunque perchè ne è innamorata. Dopo un breve tour nel mondo delle fate, Kaito affida ad Ian un corpo provvisorio, quello di un bambino di nome Elia, nipote di una ricca e anziana donna irlandese e che era scomparso in seguito ad un "omicidio delle fate".
Ma recuperare il corpo di Ian non sarà più l'unico obiettivo del nostro protagonista, soprattutto quando Rin verrà coinvolta e salteranno fuori altri personaggi fatati che, mescolatisi tra gli umani, hanno intenzione di far rinascere il mondo delle fate in quello degli umani. colpevoli di averle dimenticate. In tutto ciò, si mettono in mezzo anche portali che custodiscono divinità malvagie delle fate e rispettivi guardiani. In sintesi: un botto di roba fatata.
Riuscirà Ian a fermare, a riottenere il suo corpo sconfiggendo, a salvare Rin (che, comunque, è abbasanza tosta) e a scoprire qual è il vero piano del misterioso (io direi "randomico") Kaito?
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Tokage |
Mi scuso se il riassunto non è molto chiaro (e fin troppo lungo), ma avrei dovuto scrivere tre pagine solo di trama! Per essere tre volumi c'è davvero troppa carne al fuoco e l'autrice non riesce a cuocerla e speziarla a dovere. Non potete immaginare quanto tempo ho perso per cercare di scriverne in questo post! Parte da una bel taglio di carne, ovvero delle premesse interessanti, ma si perde con il procedere dei capitoli. I personaggi che ho citato sono circa la metà di quelli che compaiono, cosa che rende la lettura ancora più ingarbugliata. Molti porebbero essere stati eliminati perchè i loro ruoli potevano essere "fusi" in uno solo.
Mi riferisco, ad esempio, a Shira e Raven. La prima collabora per la rivincita del dio oscuro delle fate, l'altro è un guardiano del portale di suddetto dio, la cui unica utilità è quella di ricordarci come erano belli i tempi in cui Sakuya Kira si aggirava per la testa della Yuki (Raven e Kira sono quasi uguali, ma il primo non ha nemmeno un centesimo del carisma dell'altro).
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Raven, il cugino rincitrullito di Lucifero. |
I protagonisti presentati hanno un carattere facilmente inquadrabile e un background interessante, ma vengono sfruttati male e...non c'è abbastanza spazio per tutti. Ian è un protagonista poco carismatico, somiglia a Setsuna ma non mi fa
nemmeno antipatia. Mi è proprio indifferente. Preferisco un protagonista
antipatico ad uno insulso. Se dovessi spezzare una lancia in suo favore, direi che almeno non spinge nessuno dei miei personaggi preferiti tra le braccia dei cattivi...vero Setsuna?
Tokage è, di certo, un personaggio molto più interessante di Ian.
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Ainsel ** |
Rin e Ainsel, invece, sono molto più vitali. Direi anzi che Ainsel è il personaggio che preferisco, soprattutto graficamente.
Kaito dovrebbe essere misterioso, ma è talmente misterioso che spesso non capisco cosa stia facendo e...forse non lo capisce nemmeno lui.
Per di più l'autrice dispensa informazioni completamente inutili. Che senso ha dirmi che il padre di Ian insegna nella sua stessa classe?! Non è plausibile e non serve alla trama
La narrazione è convulsa e affrettata (perchè guai che l'autrice pesti i piedi per avere un po' più di spazio!), ma talmente tanto che un personaggio importante muore in mezza vignetta e nemmeno ci si fa caso. A me sembrava svenuto!
Il fatto che la Planet abbia deciso di eliminare la suddivisione in capitoli da ancora di più l'impressione di qualcosa di affrettato.Le immagini dei frontespizi vengono inserite in una galleria a fine volume. Almeno ci si tira su di morale dopo un volume di "Ma che cavolo sta succedendo?"
Kaori Yuki mi piace sulle serie lunghe o quelle a strutture episodiche/one shot come Ludwig
o altri suoi volumi unici, ma con questi ibridi ha difficoltà a gestire tutto quello di cui vorrebbe parlare e fa pasticci. Qualsiasi persona dotata di buon senso (dubito che il suo editor ne abbia, a questo punto) le avrebbe detto di snellire il tutto e concentrarsi più sul quadro generale che non sui flashback, Soprattutto quando molti dei temi affrontati erano già stati sviscerati come si deve in Angel Sanctuary e GodChild.

Ma, all'inizio, ho detto che Fairy Cube non è da buttare. Infatti gli elementi positivi ci sono. Su tutti, il fatto che l'inizio della storia è molto gradevole. Secondo, le illustrazioni dei frontespizi e delle cover sono davvero belle (almeno secondo i miei gusti). Alcune tavole, però, risultano un po' confuse (tale trama tali tavole!) e alcuni personaggi si somigliano troppo in alcune scene. Terzo, ma non meno importante, l'autrice ha attinto a moltissime leggende sulle fate e su altre creature delle tradizioni celtiche e le sue rappresentazioni sono molto personali e suggestive. Interessanti le schede di approfondimento inserite dalla Planet a fine volume.
Parlando dell'edizione, piccola curiosità: questo e Orchestre Royale des Guignoles sono gli unici manga della Yuki a non avere cover nere ma azzurre. Sono quelle che mi hanno entusiasmata di meno fino ad ora....segno del destino?
Ulteriore nota di merito: la one shot contenuta nel terzo volume, "Psyco Knocker". E' un sequel che vede protagonisti Tokage e Raven (utile come un palo), in giro per la città, a caccia di spiriti maligni fuoriusciti dal mondo delle fate. La one shot è più dark della serie ma, avendo una trama più lineare e solo tre personaggi principali, è riuscita meglio di tutta la serie.
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Tokage è [SPOILER] nel corpo di Elia, per questo non ha i capelli verdi. |
Per concludere: (s)Consigliato, quindi, solo se siete appassionati di storie sulle fate e le leggende nordiche o se apprezzate questa autrice e volete avere tutti i suoi lavori (a patto di trovarli ad un prezzo umano, come mi è successo per questa miniserie). Se volete provarla per la prima volta, invece, state alla larga da Fairy Cube e fiondatevi su Ludwig Revolution, Kaine, Il ragazzo della porta accanto, Angel Sanctuary, GodChild...insomma, tutto il resto!
Off Topic: ho inserito un header...che ne pensate? Come sempre si accettano suggerimenti ;)