domenica 26 luglio 2015

Soldati di Salamina - Javier Cercas


E' rarissimo che su questi lidi parli di libri che ho letto per un esame o per questioni di studio, ma dato che questo romanzo mi è piaciuto abbastanza, mi piacerebbe spendere qualche riga per presentarvelo.
Il titolo in questione è Soldados de Salamina, un romanzo che si potrebbe considerare a metà tra il genere storico e l'inchiesta giornalistica, con un pizzico di autobiografia. Io ho dovuto leggere il romanzo in lingua originale, ma in Italia è stato pubblicato nel 2002, un anno dopo la sua pubblicazione spagnola.
Javier Cercas è un autore molto famoso in Spagna e non solo per questo sua tipologia di romanzi e, grazie ad uno stile molto pulito, efficace e spontaneo, rende la fusione tra questi generi facilmente affrontabile anche a chi li ha sempre trovati indigesti.
Probabilmente non è un titolo che può interessare i (pochi ma buoni) lettori del mio blog, ma dato che si tratta di un bel romanzo e che Cercas è abbastanza famoso, anche come conoscenza generale potrebbe essere utile.^^

Una delle edizioni italiane
Protagonista del romanzo è un giornalista-scrittore, alter ego dell'autore stesso, che decide di indagare
su un accadimento particolare della Guerra Civile che vede come protagonista Rafael Sànchez Mazas. Costui è stato un'importante figura del movimento falangista ed è riuscito a sopravvivere ad una fucilazione ordinata dai Repubblicani in un momento in cui ormai si vedevano sconfitti dall'avanzata di Franco. Si dice che Sànchez Mazas, riuscito a fuggire durante la fucilazione nel bosco che circondava il luogo dell'esecuzione, sia stato trovato da un soldato repubblicano mandato insieme ad altri a cercarlo. Questi, pur avendo visto chiaramente Sànchez Mazas, lo risparmia.
In seguito l'uomo verrà aiutato nel bosco da un gruppo di soldati disertori che soprannominerà nei suoi resoconti come "gli amici del bosco".
Le indagini su questa faccenda impegnano la prima delle tre parti in cui il libro è suddiviso.
Nella seconda abbiamo il testo scritto dal nostro protagonista, risultato delle sue interviste, dei suoi incontri e delle sue incertezze nella fase di creazione della sua opera.
La terza parte, la più lunga e interessante, ci mostra il nostro giornalista insoddisfatto del suo lavoro: è come se mancasse una parte del racconto. Decide quindi di mettersi alla ricerca del soldato che risparmiò Sànchez Mazas. Le sue ricerche lo portano ad individuare un candidato molto probabile, ormai anziano. L'incontro tra il giornalista e l'anziano è la parte più bella del romanzo, a tratti molto amara, ma perfetta rappresentazione di cosa comporta per una singola persona l'essere stata travolta dalla Storia e di quanto, poi, sia facile dimenticare i nomi di coloro che, anche tramite piccoli gesti, la storia l'hanno fatta e non chiedono ringraziamenti, ma solo che il ricordo resti vivo e non solo per ragioni storiche e sociali, ma per dignità.

L'edizione spagnola
Prima  di ritornare al libro in senso stretto, penso sia necessaria una breve parentesi "politica", chiamiamola così. Cercas, nel suo libro, non vuole scrivere l'apologia di un rappresentante del falangismo, nonchè franchista, nè dei repubblicani, ma vuole utilizzare questa occasione per mostrare cosa sia l'eroismo in tempi di guerra e non solo. Cercas non fa di Sànchez Mazas un eroe, nè crede che l'ex-soldato sia un eroe. Eppure entrambi hanno compiuto gesti eroici a loro modo. Il primo, riuscendo a sopravvivere in una situazione insostenibile dopo la sua fuga, il secondo, focus definitivo del romanzo, ha compiuto il "piccolo" gesto di risparmiare una vita a cui avrebbe dovuto porre fine. Non sono le figure in sè ad essere eroiche, ma ognuno nel corso della sua vita, anche il più inetto, può compiere piccoli gesti da eroe.
In un contesto come quello della guerra civile e, in generale, della guerra, è difficile scindere con chiarezza i contorni politici, nonostante siano questi i periodi in cui appaiono più netti. Franchisti e Repubblicani, sì, ma è tutto molto più complesso di così, soprattutto quando si considerano i singoli individui. Sui libri di storia si potrà anche fare una distinzione tra vincitori e vinti, ma la distinzione tra "buoni" e "cattivi" sarebbe una semplificazione ingiusta per le singole personalità che hanno affrontato situazioni simili. 
Questo, almeno, è il messaggio che ho tratto da questo libro.

Una locandina del film
Ne è stata tratto anche un film, inedito in Italia e reperibile solo in Spagnolo (con i sottotitoli). E' abbastanza fedele, ma in questo caso il giornalista è una donna. Non ho amato alcune scelte, come i diversi apprezzamenti fatti al suo aspetto fisico, assenti nel romanzo di Cercas. Bastava dirle che era sveglia, come nel romanzo, non che fosse anche bella. O mi sbaglio? Oltretutto, nel romanzo il giornalista ha una relazione con una donna, Conchi, che serve a vivacizzare un poco la situazione con il suo carattere vispo e intraprendente. Se da una parte Conchi è presente nel film e rimane la sua attrazione per la protagonista, perchè nel film restano solo amiche? Abbiamo fatto 30, facciamo 31! Mantenete anche la loro relazione! 
Oltretutto il romanzo è molto più scorrevole del film, dato che a quanto pare gli spagnoli hanno il vizio di fare inquadrature fisse interminabili da latte alle ginocchia x_x

Per concludere: un libro consigliato soprattutto agli amanti dei romanzi storici proposti sottoforma di inchiesta giornalistica o, magari, a chi è appassionato di questo importante periodo storico o ai temi trattati. E' anche un ottimo libro da leggere in lingua originale per i principianti, visto che lo stile è scorrevole e il lessico abbastanza limitato, dato che si parla di un argomento più ristretto.
Per una volta, non tutte le letture imposte vengono per nuocere! :P

4 commenti:

  1. Pur conoscendo pochissimo la guerra civile di cui parli (e di cui narra il libro) sembra comunque una storia interessante ;)
    E' sempre bello quando materiale scolastico/universitario alla fine riesce a superiore quella barriera "dell'obbligo" e ha diventare una lettura piacevole ;)

    Complimenti per la recensione *_*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo! :D io poi parto sempre abbastanza prevenuta quando si tratta di letture obbligatorie, ma quando si trova qualcosa di interessante è sempre un piacere e anche un ottimo modo per conoscere autori che magari non avrei mai calcolato autonomamente xD

      Elimina
  2. A me personalmente piacciono questi racconti di confronti generazionali sulla guerra. Non perché mi piaccia il genere di guerra (tutt'altro, lo trovo sempre un argomento un po' ansiogeno e molto molto triste), ma perché mi incuriosisce il diverso rapporto che hanno le persone con questo evento così efferato e estremo. Di chi ha vissuto la storia sulla propria pelle e di chi invece l'ha vissuta ai margini o sui banchi di scuola.

    Mi rendo conto adesso che ho letto veramente pochi autori spagnoli, il che è male. Questo libro, pur essendo un "classico", potrebbe fare al caso mio, se riuscissi a reperire una qualche versione, credo proprio che ci darò un'occhiatina.

    Grazie per l'interessante segnalazione <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io leggo poco sulla guerra per le stesse ragioni xD soprattutto quando si tratta di nazismo x.x

      In realtà è normale conoscere pochi autori spagnoli (se non si vanno a cercare di proposito), perchè da noi arrivano più che altro sudamericani. Di spagnolo "della penisola iberica" sono in pochi a raggiungere una popolarità tale da noi da essere conosciuti tanto quanto un romanzo inglese o americano. Forse di recente solo zafón ha avuto un successo simile, almeno tra i più giovani. ^^

      Elimina