lunedì 18 luglio 2016

Farinelli - Voce Regina

Seguendo il consiglio di Orlando, ho deciso di prendere il toro per le corna e guardare il film "Farinelli - Il castrato" (noto anche come Farinelli - Voce Regina). Film del '94 che racconta in veste molto romanzata la storia dell'omonimo cantante castrato Carlo Broschi, conosciuto come Farinelli, vissuto intorno al 1740.
Dopo aver amato Un grido fino al cielo, mi ha molto incuriosita questo argomento e quindi avevo puntato questo film da un po', ma ero dubbiosa. Il commento di Orlando mi ha dato la spintarella decisiva.
Carlo (a sinistra) e quella piaga di suo fratello che
stattezittopliz
Il film è incentrato sulla carriera di Farinelli e sul rapporto con il suo inseparabile fratello, Riccardo Broschi, compositore che scrive solo per il fratello, così come quest'ultimo, almeno all'inizio, vuole cantare solo la sua musica. I due condividono tutto, dalla musica alle conquiste amorose, ma il rapporto si andrà ad incrinare quando Farinelli verrà sempre più attratto dalla musica di Handel, compositore (realmente esistito) rivale e, soprattutto, quando verrà a galla la vera causa della sua castrazione.
Devo dire che è stata una visione interessante che non mi ha annoiata come temevo, solo che non è esente da problemi. Prima di tutto, essendo una produzione italo-francese (ahi...), il cast è misto e quindi il film è ridoppiato (doppio ahi!). Purtroppo non tutti gli attori sono stati capaci di ridoppiarsi e ho trovato Enrico Lo Verso, ovvero Riccardo Broschi, pessimo sia nel doppiarsi che nel recitare. Veramente inascoltabile! E aveva pure il numero maggiore di battute! Un'agonia! Spezzo una lancia invece a favore di Stefano Dionisi (Farinelli) che fisicamente era perfetto per il ruolo, anche se pure lui nel ridoppiarsi ha fatto un mezzo pastrocchio. Il timbro della voce però è molto buono, ambiguo il giusto. Le parti
Una delle tante donne che vorrebbe, hem,
farsi infarinare
cantate
sono molto numerose e ben riuscite (le damine che svengono sono il top! X'D), sono state ricreate artificialmente mixando le voci di un soprano donna e di un controtenore uomo (graze wikipedia!). Il risultato è impressionante e Dionisi se l'è cavata bene con il labiale.
Altro problema del film è che non dà un'idea di coerenza. Sembra che le scene si susseguano una dietro l'altra con dei salti temporali e spaziali repentini e fastidiosi che vanno ad inficiare la caratterizzazione e l'armonia del film, dando l'impressione che ci siano veri e propri buchi di trama.
Da un punto di vista storico, gli autori si sono presi diverse libertà nei rapporti tra i personaggi, ma comunque l'intreccio resta gradevole, considerando che il film non dura neanche un'ora e mezza.
I dialoghi nella maggior parte dei casi mi sono piaciuti, anche qui molto teatrali, ma qualche scivolone nell'imbarazzante c'è stato secondo me...
Molto belli, invece, i costumi, soprattutto quelli di scena.
Il film è stato nominato anche per diversi premi importanti tra cui un Oscar nel '95 come miglior film straniero, che però non vinse, e lo stesso anno si rifece un Golden Globe nella stessa categoria, poi un David di Donatello per i costumi (decisamente meritato) e una nomination per la scenografia. Vinse anche un premio César (??) per la scenografia ed un altro per il sonoro (penso per il modo in cui è stata ricreata la voce). Insomma, si portò a casa un bel gruzzoletto ai tempi.

I costumi sobri dell'opera settecentesca
Devo dire che non mi sono affatto pentita di averlo visto, perchè è stata una visione interessante, considerando anche che non credo ci siano molti titoli dedicati a questa figura. Lo consiglierei se vi piace la lirica (anche se a me non piace tanto e l'ho guardato lo stesso senza troppi problemi) e se siete incuriositi dall'argomento, altrimenti non è proprio il primo film che mi verrebbe in mente. Capisco che non è un film che si guarda per caso o per passare una serata con gli amici. Bisogna anche chiedere gli occhi davanti ad alcuni segni di cedimento dovuti al tempo, dato che è pur sempre un film di 20 anni fa italo-francese, quindi certe scelte, anche estetiche (come la scena iniziale) per spettatori abituati a standard più moderni potrebbero sembrare difficili da digerire (sì, okey, lo ammetto che ho riso quando il ragazzino è saltato giù...scusate, sono senza cuore ç_ç).
Se vi è piaciuto o vi piacerà, comunque, state pur certi che apprezzerete il romanzo della
Uno manco in camerino può stare tranquillo che si ritrova
le groupies assatanate!
Rice
che offre una visione molto più ampia del contesto in cui si muovevano i castrati, concentrandosi molto anche sulla loro formazione in conservatorio, sul rapporto con gli altri studenti (e con gli altri in generale) ed offre uno sviluppo della trama ed un approfondimento dei personaggi più armoniosi ed omogenei.  Nel film molti temi sono stati affrontati en passant ed alcuni passaggi dovevano forse essere più espliciti, ma tutto sommato anche così offre qualche spunto di riflessione.
Sempre per fare un confronto tra i due titoli, penso che la Rice abbia preso qualche spunto da questa pellicola, soprattutto per l'aspetto dei due personaggi principali (ma Guido è più figo di Riccardo u_u).
Si accettano altri suggerimenti su romanzi e film sull'argomento! :)


L'angst non manca ovviamente

2 commenti:

  1. Questo film mi è piaciuto molto perchè mi ha saputo raccontare una realtà che non conoscevo granchè e questo mi ha fatto sorvolare su tutta la serie di difetti che hai notato anche tu.. ^^

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    1. Si alla fine si apprezzano le ottime intenzioni! :) poi comunque il film non annoia nonostante questi difetti grazie anche alla durata limitata. Basterebbe un ridoppiaggio professionale per risollevare il livello di alcune performance...si notava proprio lo stacco tra i personaggi doppiati da professionisti e quelli doppiati dagli attori stessi :/
      Però nel complesso è stata una bella iniziativa. L'argomento sarebbe da riprendere, soprattutto visti gli argomenti più discussi di questi anni :)

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