martedì 7 novembre 2017

The Swordsman - Una storia di armi e guerrieri che.

Qualche dramofilo di passaggio sicuramente riconoscerà in questo titolo una serie coreana di qualche anno fa che ha ottenuto discreto successo. Io ancora non l'ho vista (e sono ancora indecisa se recuperarla o meno), ma ho recuperato il manwha a cui, stando a Wikipedia, i creatori della serie si sono ispirati, ovvero The Swordsman, in originale "Musa Baek Dong-Soo" ("Honorable Baek Dong-Soo" in inglese). Questo manwha, che conta 9 volumi ma avrebbe materiale per riempirne almeno il doppio, pur non andando oltre il punto in cui si è fermato, gode della discreta sceneggiatura di Jae Heon Lee e i disegni accattivanti di Ki Woo Hong.
Protagonista della vicenda è un eroe coreano realmente esistito, Baek Dong Soo, un abile maestro d'armi vissuto tra '700 e '800. Purtroppo non ho avuto modo di reperire molto materiale su di lui (c'è da aggiungere che non ho cercato neanche con particolare perizia...) quindi non saprei bene quali imprese riuscì a compiere, ma tanto questa serie non ce le racconterà.

Baek Dong Soo in addestramento
The Swordsman infatti si concentra sulla gioventù di questo eroe e sul suo coinvolgimento nel salvataggio del principe Sado. Quest'ultimo, infatti, viene condannato a morte dal re in carica con accusa di tradimento, poichè inviso ai consiglieri e ai ministri. Il re si trova tra due fuochi, dato che vorrebbe salvare la vita del figlio ma non può contraddire la fazione Noron, che lo ha portato al potere e che ora reclama la vita del suo erede diretto.
Essendo codardo ma non fetente, il re decide di attuare un piano per salvare la vita del principe Sado, coinvolgendo il comandante Soo Wong, uomo a lui molto fedele e maestro di due promettenti soldati: Baek Dong Soo, ragazzo talentuoso ma irruento, frustrato dalla sua condizione di figlio illegittimo, e Hong Guk Yeong, tanto abile con la spada quanto intelligente.
I due non sanno del vero piano se non quando qualcosa va storto e durante la missione Soo Wong e un altro loro insegnante, Han Ju, perdono la vita.
Da questo momento in poi, Baek Dong Soo è costretto a fuggire perchè braccato dai suoi nemici e così facendo si separa da So Hyi, l'amica d'infanzia di cui è innamorato, per mettersi alla ricerca dell'eredità del principe Sado, a cui giurò fedeltà dal momento in cui gli promise di portare la rivoluzione in Joseon (antico nome della Corea) per creare il "paese dei figli illegittimi" (che credo indichi un paese basato sulla meritocrazia e non sulla nobiltà di nascita, ma è un concetto lasciato molto a libera interpretazione).

La condanna del principe Sado:
Morire di stenti chiuso in una cassa.
A destra: Hong Guk Yeong
Il manwha quindi ci racconta, con un ritmo molto serrato (in alcuni passaggi fin troppo), dei guerrieri incontrati e affrontati da Baek Dong Soo nella sua ricerca di questa eredità del principe e, contemporaneamente, ci mostra anche le mosse di Hong Guk Yeong che, invece, si dedicherà alla carriera di funzionario al fine di proteggere l'attuale erede al trono, ovvero il giovane figlio del principe Sado, minacciato dai nemici del padre.

In realtà, protagonisti assoluti della storia non sono i due giovani, nè il principe Sado, quanto le armi e i guerrieri che le impugnano. La serie si rivela sorprendentemente istruttiva da questo punto di vista, dato che ci vengono mostrate le armi tradizionali degli eserciti e dei guerrieri coreani, spiegandone a volte anche l'origine e il funzionamento. Di sicuro questo è uno dei punti forti della serie, ma limita il pubblico a chi è interessato all'argomento. A me non è dispiaciuto affatto perchè questo genere di armi mi incuriosiscono (più delle armi da fuoco) quindi non mi lamento di questo aspetto.

Per essere una serie così improntata all'azione, la caratterizzazione dei personaggi,
soprattutto di quelli femminili, non è affatto male. Ogni guerriero ha le sue peculiarità e la sua presenza scenica, peccato però che siano davvero troppi per soli 9 volumi, con il risultato che nessuno gode di uno spazio tale da diventare profondo quanto prometterebbe in teoria e che ci sono troppe coincidenze concatenate che li portano a incontrarsi. Inoltre, sembra si conoscano quasi tutti tra loro e questo rende le loro interazioni un po' meno credibili. Alcuni, come l'artista (altro personaggio realmente esistito), sono abbastanza inutili, per quanto gradevoli, e infatti vengono utilizzati per dei siparietti comici deformed.

Un po' di romanticismo non guasta
La mia guerriera preferita è la spadaccina a due lame (perchè di spadaccine donne se ne vedono sempre troppo poche e lei è bellissima *_*) e, parlando di donne, mi ha positivamente colpita il fatto che, alla fine dei giochi, per quanto i maschietti se le diano di santa ragione e parlino di onore degli uomini d'armi e puppate varie, bastino quattro parole ben assesstate dei personaggi femminili per risolvere un problema, in particolare quando entra in scena la saggia e ribelle So Hyi (altro personaggio degno di nota). 

Il gruppo di personaggi, dunque, è stuzzicante (anche se gira e rigira sono tutti o guerrieri o funzionari) e pur ricadendo in qualche stereotipo shonen (come il guerriero che cerca avversari forti, rifiutando qualsiasi discorso fazioso), sono tutti abbastanza gradevoli e viene voglia di sapere di più sul loro conto. Lo stesso re si trova in una posizione interessante e sarebbe stato bello saperne di più.
I personaggi più deboli, però, sono proprio quelli che dovrebbero essere il fulcro della vicenda, ovvero Dong Soo e il principe Sado. Il protagonista è il classico eroe shonen (sebbene la serie sia targata come seinen), ha un suo ideale da perseguire, ha talento, ma per metà della serie viene smazziato da tutti i guerrieri più anziani (giustamente, altrimenti sarebbe stato ridicolo) e manca di un effettivo carisma. Vista la sua giovane età, questo difetto potrebbe essere anche giustificabile, mentre è inspiegabile la totale mancanza di fascino del principe Sado che invece dovrebbe esercitare un'attrazione magnetica su chi gli è fedele, visto che, pur apparendo in pochissime scene, ha convinto Dong Soo con una semplice frase! Già è poco plausibile che ottenga da lui tutta questa fedeltà solo per uno scambio di battute, figuriamoci poi se ha l'appeal di una zucchina bollita. [SPOILER] Muore pure off screen, per intenderci X'D [FINE SPOILER]

The Swordsman non è quindi una serie nè perfetta nè originalissima, ma è un intrattenimento coinvolgente se piace l'azione mista a intrighi di palazzo. Il problema arriva con il maledetto finale, che definire aperto è un eufemismo. Non so se sia stata una scelta voluta o dettata da esigenze editoriali, ma la conclusione è proprio tronca, altro che aperta! Il discorso del penultimo capitolo mi era anche piaciuto, dato che Baek Dong Soo si rende conto che ha sempre seguito gli ordini altrui, da buon soldato, ma ora che ha perso la sua guida deve fare da solo e combattere per i suoi desideri (che si possono riassumere in un "Da oggi combatterò per lafig... per creare un mondo in cui io, misero figlio illegittimo, possa vivere con la mia amata e nobile So Hyi!").
 A questo punto avrei preferito questa conclusione, con la consacrazione dell'inizio del suo viaggio come guerriero libero che combatte per sè stesso, ma gli autori hanno deciso di lasciarci con un ultimo capitolo che è per tre quarti allenamento, per una vignetta time skip e per l'ultima pagina una battuta incomprensibile se non fosse per la nota a margine (quindi ringraziamo gli editori per questo!). [SPOILER] Dong Soo infatti inizia il suo viaggio, ma non per la meta che tutti si aspetterebbero, ovvero verso la capitale, per malmenare i nemici del principe, ma afferma di stare andando verso un avamposto giapponese da cui tali nemici attingevano per assoldare mercenari. [FINE SPOILER] Ora, io non so se questa spedizione sia una tappa fondamentale nella vita del vero Baek Dong Soo e, essendo una storia risaputa, magari per i coreani era qualcosa di talmente scontato che non c'era bisogno di andare oltre, un "da qui in poi la storia si sa, non devo raccontarvela io". In questo caso, forse è stata una mancanza degli editori nostrani che magari avrebbero dovuto inserire un qualche approfondimento a parte la nota a margine, ma io penso sia un finale abbastanza monco a prescindere visto che nei messaggi conclusivi sono gli autori stessi che sperano di poter tornare a parlare di questo personaggio. Capisco che l'intento della serie fosse, a questo punto, mostrare come il protagonista si avvii a diventare un eroe e non tanto mostrare le sue imprese, ma sarebbe bastata anche un'impostazione diversa del capitolo o una pagina in più di congedo per lasciare meno l'amaro in bocca. Così facendo, invece, sembra che gli autori abbiano disposto una scacchiera e i personaggi-pezzi si siano mossi per mettersi in posizione, anche rimettendoci la pelle, senza mai avere la possibilità di giocare effettivamente. Un vero peccato, perchè ad alcuni di loro mi sono anche affezionata!


 A mio avviso, è questa la pecca più grande della serie, perchè per il resto è godibile, grazie anche ai disegni, secondo me molto belli di Ki Woo Hong: usa linee pulite, non disdegna il dettaglio e rende le scene d'azione leggibili, elemento fondamentale visto che è la colonna portante della serie. Il suo stile può accontentare sia il pubblico maschile che quello femminile perchè, pur disegnando begli uomini, non cade nello stereotipo del "belloccio" o dell'irrealisticamente effemminato, fatto salvo il protagonista e qualche altro personaggio molto secondario, ma essendo giovani ci può stare. L'unica pecca, forse dettata dalle limitazioni del periodo storico, è che ci sono alcuni personaggi che mi sono risultati un po' difficili da distinguere, complice anche la mia inabilità nel memorizzare i nomi coreani.
Ki Woo Hong se la cava molto bene anche con i deformed, che sono molto tondeggianti e teneri, inseriti nei momenti giusti. Un buon 50% del valore della serie, dunque, è dato proprio dal suo contributo, secondo me, perchè la sceneggiatura è nella media, senza troppi guizzi, e tende a correre molto e dare per scontati i momenti di pathos.

The Swordsman è stato pubblicato in Italia dalla Star Comics in una edizione da 5,50 con sovracopertina. E' resistente, e ho apprezzato le informazioni sulle armi fornite sul retro di ogni volume. Purtroppo però questa edizione presenta due pecche che possono essere più o meno fastidiose a seconda del lettore. La prima è che spesso il testo dei balloons è un po' decentrato, tendente verso il basso, l'altra è che fa l'effetto "polpastrelli neri" e, sulla cover bianca spesso capita che si lascino ditate indesiderate (che si levano subito sfregando). Per me non sono difetti particolarmente fastidiosi, ma chi è più attento potrebbe non passarci sopra altrettanto facilmente. Molto belle anche le cover, concettualmente semplici ma eleganti, con begli accostamenti di colori.

Per concludere: consiglierei questo titolo solo a un lettore particolarmente appassionato di serie d'azione, armi e arti marziali (essendo questo l'aspetto più curato) purchè riesca a chiudere un occhio su un finale di questo genere. Penso possa affascinare anche i lettori più giovani che magari si lasceranno coinvolgere e stupire più facilmente dalle avventure di Baek Dong Soo, senza andare troppo per il sottile sull'analisi delle sue motivazioni (anche se poi tirerebbero l'ultimo volume al muro perchè vorrebbero saperne di più XD). Io non l'ho totalmente disdegnato per i motivi di cui sopra, anche perchè l'ho pure recuperato in scambio con la cara Bori, quindi non ci ho rimesso chissà quanto! :P A proposito di Bori, vi consiglio di leggere la sua doppia recensione QUI, visto che ha approfondito meglio di me la vicenda storica alla base della serie manwha e del k-drama. 
Sotto sotto spero che gli autori riprendano la serie prima o poi, ma a più di 5 anni dalla sua conclusione la vedo dura...
Insomma, the Swordsman è una serie che.

6 commenti:

  1. I disegni sono davvero molto molto belli!
    Pero' io non sono appassionata nè di arti marziali nè di serie con troppa azione, quindi passo. Pero' grazie per averne parlato, perchè non lo conoscevo proprio. Tra l'altro sbaglio o è uno dei pochissimi manwha pubblicati dalla Star?

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    1. Eh già! Purtroppo, almeno stando a MyAnimeList, questo disegnatore non ha fatto molto altro... Peccato! Magari poteva aver fatto qualcosa più nelle tue corde :)

      Sul fronte manwha non sono molto informata ma credo di sì! In genere li ho visti pubblicati dalla Jpop più che altro... È il secondo manwha scritto a 4 mani in cui preferisco i disegni alla sceneggiatura (l'altro è Defense Devil), quindi penso che in quanto a qualità dei disegni si trovino diverse chicche interessanti ;)

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  2. Essendo me medesima colei che sbologna serie in giro (LOL), lascio un mio commentino:

    Come sempre ottima recensione, nulla da aggiungere a quanto hai già detto tu, compreso il commento allo stile del manga, che è poi quello che pensai anche io ai tempi in cui lo lessi (ahhhh, è sempre bello trovarsi in sintonia con le tue idee <3 ). Buon manga di intrattenimento, penso però che sia stato concepito per i soli lettori coreani, più che per altri, cioè gente che questo Dong Soo lo conoscono o hanno ben in mente cosa abbia fatto. Tutti gli altri lettori ignari (compresa io) dovranno aspettarsi dei buchi narrativi e uno dei finali più aperti di sempre ò_ò°

    A proposito del periodo storico, bisogna tenere presente che il re Yeong Jo fu uno dei monarchi coreani più longevi e famosi, e la sua controversia con il figlio Sado è parecchio conosciuta, proprio perché tutt'oggi è molto oscura e non si capisce come siano andate esattamente le cose.
    Ovviamente le serie tv storiche su questo periodo e argomento si sprecano, si pensi ad esempio a Secret Door o The Throne (film), entrambi incentrati sul rapporto Yeongjo/Sado (anche se non ho idea di quanto svelino sulle vere cause che portarono il padre ad ammazzare il suo stesso figlio, sospetto ben poco, è un capitolo molto oscuro della storia coreana).
    Per quanto riguarda Baek Dong Soo, la sua figura è famosa per essere un eroe di arti marziali che ottenne il favore del popolo proprio per la sua devozione e protezione alla famiglia reale.
    Che io sappia, questo manhwa e la rispettiva serie tv sono gli unici due media che lo rappresentano. Fra i due, se proprio volete acculturarvi su questo guerriero, allora suggerisco di puntare alla serie tv senza dubbio (si trova facilmente anche con i sottotitoli in italiano), la storia è completamente diversa rispetto al cartaceo, ma un po' più coerente e i personaggi sono trattati meglio (tranne Sado, che rimane un cetriolo fatto e finito XD). Poi qui c'è tuuuutta una sottotrama bromance che nel manhwa ce la sogniamo soltanto XD E il finale almeno conclude qualcosa e niente non è.
    Non aspettatevi però anche qui accuratezza storica, oltretutto la serie tv è molto giovanile e ben lontana dai sageuk (= drama storici) sfarzosi e opulenti che sono soliti produrre in corea, tuttavia come passatempo non è disprezzabile, se piace il genere. A distanza di anni, io ricordo molto meglio la serie tv che non il fumetto...

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    1. Grazie <3

      Allora rincaro la dose dicendoti che sono d'accordo XD secondo me non è stata una scelta felicissima portare in Italia proprio questo titolo, quando magari si poteva puntare a qualcosa di più "quadrato".

      La mancanza della vicenda bromance mi ha un po' delusa in effetti, visto che sapevo che era molto presente nel telefilm! Se un giorno ne avrò la forza (sono piiiigra con le serie tv), la proverò! ^_^ Penso possa essere abbastanza simile a Rebel, che mi era piaciuta abbastanza!

      A presto! *3*

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  3. Ecco, non ho potuto leggere la recensione perché ho recuperato la serie anni fa e non l'ho ancora letta... (vergogna...)
    Avevo preso il primo volume proprio perché mi erano piaciuti molto i disegni, inoltre mi affascinava che, per una volta, nella mia biblioteca entrasse qualcosa di coreano :)
    Purtroppo le conclusioni della tua recensione, Millefoglie, mi fanno un po' preoccupare, visto che personalmente non sono particolarmente appassionato di serie d'azione, armi e arti marziali... (Chissà cosa credevo di trovare in una serie intitolata The Swordsman: collezionisti di bambole?!?...)
    Comunque ora come ora la voglia di leggere questa serie c'è, visto che dopo la lettura voglio tornare qui e leggermi tutta quanta la tua recensione e vedere se le mie impressioni collimeranno con le tue o meno :)
    Un salutone e a presto!

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    1. Benvenuto nel club degli accumulatori seriali! XD
      Di coreano ho letto pochissimo, ma devo dire che ci sono titoli davvero promettenti e ben disegnati! Tra quelli che ho letto, non ne ho trovato quasi nessuno di totalmente illegibile (ma, appunto, la mia esperienza è molto limitata).
      Neanche io sono una grandissima appassionata di azione e mazzate (anche se non le disdegno se ben dosate), però ho comunque trovato la serie una lettura piacevole per passare qualche pomeriggio di relax. Non credo le si possano attribuire grandissimi meriti o spunti di riflessione, ma diciamo che si lascia leggere senza stracciare le balls. XD
      Allora ti aspetto per sapere cosa ne pensi a lettura finita! ;)

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