lunedì 21 marzo 2016

La città delle Illusioni - Ursula K. Le Guin

Finalmente dopo anni sono riuscita a recuperare un altro titolo della Le Guin, autrice della mia amatissima saga di Earthsea! Non so perchè ma, pur essendo molto prolifica, trovare i suoi libri in libreria è un'impresa. Non sia mai che a me piaccia un autore di cui si trovino con facilità i titoli che cerco ovviamente...
L'edizione che ho trovato io
Questo romanzo, in effetti, non l'ho preso in libreria ma in scambio su bookmooch e, pur essendo abbastanza vissuto e con una cover orripilante, sono stata contenta di averlo tra le mie avide manine accumulatrici! E' anche il primo vero romanzo di fantascienza che leggo, quindi è stata una bella soddisfazione anche per questo.
Città delle Illusioni fa parte del cosiddetto "Ciclo dell'Ecumene", un insieme di 7 romanzi e una decina di racconti che hanno in comune la stessa ambientazione ma possono essere letti separatamente. Città delle Illusioni (scritto nel 1967) è il terzo, in teoria, ma io l'ho letto senza problemi per primo. Non c'è neanche un vero e proprio ordine cronologico in cui leggerli, tanto che la Le Guin li aveva pubblicati senza neanche considerarlo un ciclo unico.
Fulcro fondamentale di questa ambientazione futuristica è la costituzione di una Lega di Pianeti ed i vari romanzi e racconti possono essere ambientati sia prima che dopo la sua istituzione o successiva distruzione. 


Nelle prime pagine di questo volume siamo colti alla sprovvista: ci troviamo davanti un uomo che, svegliatosi nella foresta, non ricorda assolutamente nulla, come fosse appena nato. Eppure il suo corpo da uomo cresciuto e un anello che porta al dito indicano il contrario. L'uomo della foresta viene trovato ed accolto in una Casa, una delle minuscole colonie in cui l'umanità si è organizzata sul pianeta Terra, dopo che un gruppo di alieni chiamati Shing ha imposto la proprio autorità tramite un'arma insolita ma efficace: la menzogna.
All'uomo viene dato il nome di Falk e trascorrerà 5 anni nella Casa, riacquistando la

proprietà di linguaggio che aveva smarrito e assumendo lo stile di vita della famiglia da cui è stato raccolto. Falk però è diverso dagli umani, perchè ha due grandi occhi da gatto che fanno subito supporre agli altri che sia un alieno. L'uomo-bambino impara tutto quello che Zove (il capofamiglia della Casa) ed i suoi parenti possono offrirgli, tra cui il timore ed il disprezzo verso gli Shing, i "bugiardi della Terra", coloro di cui non bisogna mai fidarsi perchè con le loro abilità nel mentire hanno assoggettato un pianeta intero e ora tengono la razza umana sotto controllo.
Falk, però, sente anche che se vuole scoprire qualcosa su di sé, deve raggiungere proprio Es Toch, la capitale degli Shing. Per sapere la verità, lascerà la Casa verso la capitale della Menzogna. Sarà un viaggio che dovrà compiere da solo, come molti gli ricorderanno lungo la via. Per ritrovare la propria identità, dovrà confrontarsi con sè stesso e capire chi è veramente.
Durante il viaggio incontrerà la giovane Estrel, una vagabonda che lo aiuterà a raggiungere la capitale. Estrel ha una visione degli Shing molto diversa, ma di chi fidarsi?
Una volta raggiunta Es Toch, Falk dovrà fare i conti con un quesito che ci appare semplice forse, ma in realtà è molto più insidioso: vero o falso?
Città delle Illusioni propone al lettore diversi quesiti tra cui: cosa è la verità? Come possiamo riconoscerla? Possiamo fidarci di ciò che persone che ci amano ci hanno insegnato? O di quello che abbiamo davanti ai nostri occhi? Possiamo fidarci di noi stessi? 
Come Falk, sono risposte che si devono trovare da soli.

Questo romanzo, che per lo stile descrittivo e la lunghezza (circa 200 pagine) sembra più un lungo racconto, spinge ad una lettura attiva che ci porterà a mettere in dubbio tutte le nostre certezze. Pur proponendo temi universali quali l'associazione tra memoria ed identità o il concetto di verità e menzogna, è anche sottilmente legato al periodo in cui è stato pubblicato, a Guerra Fredda ancora in corso. Periodo in cui da entrambe le parti si immaginavano nemici e discernere il vero dal falso riguardo la loro identità diventava sempre più complesso, in un mondo diviso tra chi ha ragione e chi ha torto...per entrambe le parti.
La conclusione del romanzo mi è piaciuta molto e mi ha anche sopresa. Va a chiudere il cerchio perfettamente (nonostante il finale sia aperto) e riusciamo a capire dove l'autrice volesse andare a parare con la storia di Falk.
I personaggi sono davvero pochissimi e la caratterizzazione è ambigua, proprio per spingere il lettore a fidarsi e poi tirarsi indietro e poi fidarsi di nuovo, proprio come capita a Falk, il personaggio a cui sembra che questo mondo ruoti intorno: un uomo destinato a vedere il tutto da più prospettive e cercare di svelare il mistero. Non a caso, secondo me, la Le Guin ha scelto proprio gli occhi per differenziare Falk dagli altri: occhi da gatto che gli permettono di vedere più degli altri.
Non è un personaggio dirompente, ma mi sono affezionata comunque.

Il ritmo del romanzo all'inizio è un po' spiazzante perchè i cinque anni nella Casa di Zove vengono raccontati in pochissime pagine (alla Le Guin viene criticato di "raccontare" più che "descrivere", a differenza del famoso "show, don't tell", massima venerata da tutti i manuali di scrittura creativa ma che, a parer mio, è sempre relativa), così come alcuni incontri di Falk con altre piccole comunità o personaggi. Questa prima parte del tragitto potrebbe risultare un po' noiosa, come spesso accade quando ci ritroviamo con un personaggio che viaggia in completa solitudine, ma non è poi così corposa rispetto alla totalità del romanzo. Quando Falk incontra Estrel e raggiunge Es Toch, il ritmo si fa più incalzante e la trama di verità e menzogne si fa sempre più complessa e fitta.

Un elemento che ho molto apprezzato è anche l'approccio antropologico della Le Guin nel presentare le varie comunità, quella degli Apicultori e quella dei Cacciatori, con cui Falk entrerà in contatto più o meno liberamente, anche se per pochissimo tempo. La Le Guin mostra anche come si possa manipolare un'intera civiltà, quella umana, con il controllo di un mezzo spesso sottovalutato ma letale, quello della falsità. 

Questa penso sia l'edizione più
recente
Per concludere: Città delle Illusioni è un vero e proprio gioiellino che inizia a brillare, però, solo quando si è giunti alla fine e si è chiuso il cerchio. Bisogna avere un pochino di pazienza forse, ma personalmente non mi ha mai annoiata, complice anche la sua brevità. 
Se fosse stato un romanzo molto più lungo, forse avrebbe stancato.
E' anche una lettura che spinge il lettore a riflettere ed a trovare le sue risposte, dato che il romanzo non ne fornisce di definitive.
Come mia prima esperienza con la fantascienza non c'è male, anche se forse non è uno dei titoli più significativi del genere. Sono contenta che un'autrice che ho amato ed ammirato per il suo ciclo fantasy, non mi abbia delusa. Il viaggio di Falk mi ha anche ricordato quello di Sparviero ne "Il Mago" perchè entrambi devono affrontare il loro percorso di crescita in solitudine, anche se per ragioni e scopi diversi.
Non fatevi intimorire dall'idea che faccia parte di un Ciclo, dato che funziona benissimo come romanzo singolo, e dategli un'occasione se riuscite a reperirlo. Credo ci siano ristampe più recenti rispetto all'edizione che ho trovato io in scambio. Penso sia anche un buon titolo per cominciare con quest'autrice, dato che capisco bene che la mole dell'edizione integrale di Earthsea (la sua opera più facile da reperire) può spaventare. ^^"

8 commenti:

  1. La Le Guin mi incanta sempre, è una donna davvero straordinaria!
    Ho comprato questo libro un paio di annetti fa (forse di più) e adesso grazie a te ho una voglia matta di leggerlo!

    p.s: Devi assolutamente leggere La mano sinistra delle tenebre! Purtroppo si trova malino, ma se lo vedo ad un mercatino dell'usato giuro che te lo prendo!(pensa che anni fa lo misi come premio in un contest sul mio blog! XD)

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    1. Sono d'accordo! Io mi sono innamorata di Terramare (e infatti ho comprato anche la seconda edizione per avere i racconti in più, ma come al solito devo ancora leggerla >_<). Ged ha scatenato il mio amore per i personaggi con le cicatrici LOL e a parte le fangirlate, mi ha fatto scoprire il lato più maturo del fantasy **
      Ai tempi però non ero pratica di internet e di acquisti e scambi online quindi dovetti rinunciare al recupero di altri suoi titoli. Ultimamente sto cercando di rifarmi! :)
      La mano sinistra delle tenebre è in cima alla lista, ma appunto ho avuto difficoltà a reperire il cartaceo. Devo vedere se almeno l'ebook si trova :)
      Davvero lo faresti?? *____* grazie mille! Se lo trovi fammi sapere e ci accordiamo! ;D anche se trovassi l'ebook, di suo preferisco avere il cartaceo.

      Di recente ho comprato La Soglia (trovato alla Mondadori) e spero di leggerlo presto, letture universitarie permettendo! ^^

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  2. Ahimé, vi confermo che La Mano Sinistra delle Tenebre è proprio difficilino trovarlo... In ebook, naturalmente (...) non esiste. Non in italiano, perlomeno...
    Un baciotto a entrambi da una altro Le Guin fan! :)

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    1. Lo sospettavo :/
      In ebook on realtà l'ho trovato proprio qualche giorno fa, anche se non per vie...lecite ^^" in quel momento non potevo provarlo però in questi giorni vedo se è un link ancora attivo ;)

      Che bello! Dal vivo non becco quasi mai fan di questa autrice *-*

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  3. Purtroppo il genere fantascienza proprio non è nelle mie corde...Già a leggere le opere della mia adorata Moto Hagio quando si districa per con lo sci-fi per me è una specie di dolce tortura XD
    Per fortuna quando affronta l'argomento c'è sempre una sfumature "reale" per cui la lettura non mi risulta pesante, ma non penso sia lo stesso per questo romanzo. Per sta volta mi sa che passo XD Come al solito ottimo articolo :*

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    1. Se non è il tuo genere penso che ti annoierebbe in effetti :/ la comoonente sci-fi è quasi nulla nella prima parte ma più consistente nella seconda. Probabilmente non è uno tra quelli più complessi da questo punto di vista, ma se hai difficoltà con la Hagio mi sa che siamo sullo stesso livello di sci-fi più o meno :/ io della Hagio ho letto solo Siamo in 11! Di questo genere, quindi non so se ne ha fatti altri più sofisticati...

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  4. Primo:
    Scusami per la poca presenza e attività, ma ormai la mia incostanza coi blog sta diventando proverbiale tanto che mi sembra ormai inutile sottolinearlo, sono veramente pessima.

    Secondo:
    Prima "Il racconto dell'ancella", ora questo. Basta! Ti prego non farmi più conoscere libri così interessanti perché solo col tuo blog mi sto imbottendo di libri che manco in 3 vite riuscirei a leggerli tutti!!

    (ovviamente scherzo!! Non sarò mai io quella che ne avrà abbastanza di libri da leggere, figuriamoci!)

    La Le Guin non ho mai avuto il piacere di leggerla, si sa che io leggo tonnellate di autori sconosciuti a scapito dei "grandi", w l'ignoranza! Per cui è inutile dire che di questa autrice mi attira tipo tutto XD Che poi le sue opere si trovino con difficoltà, mi attira un po' meno, ma vabbenecosì (sigh!).
    Vediamo se questo esiste da qualche parte...ghgh!

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    1. Ma figurati! :) capisco bene! Poi i post restano qui e mi fa piacere ricevere commenti anche a distanza di tempo *3*

      Ahahah :P sono contenta di riuscire a far incuriosire **
      Conoscendo la serie che stai leggendo per ora *wink wink* ti consiglierei però di leggere qualcosa di più leggero e veloce e magari la Le Guin recuperarla dopo xD Mentre la nostra cara Hobb ha uno stile descrittivo nel senso che si perde in mille dettagli e descrizioni, la Le Guin pur essendo meno dispersiva, non scherza xD l'Ancella già ha uno stile un po' più veloce, parlando degli ultimi libri che ti ho consigliato :)
      Sarà anche che moltissimi lettori non sono più abituati a questo stile di scrittura tipico di autori più datati (non che io sia un'esperta e mi legga tolkien fischiettando, ma se si prende un qualsiasi fantasy/distopico moderno si nota lo stile più snello)...tanto che diverse mie amiche mi hanno rispedito indietro sia la hobb che la le guin (e anche la rice!) perché non riuscivano a reggerle T_T a me non sembrano così tremende, a parte qualche passaggio...però è anche vero che non ho letto tantissimi fantasy moderni e uno stile troppo scarno lo trovo fastidioso tanto quanto uno troppo carico...

      Per questo titolo in particolare qualche speranza di trovarlo c'è, male che vada però penso che anche con Terramare potresti farcela ;)

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