sabato 13 maggio 2017

Black Museum: Springald e Ghost&Lady - Due notti al museo

E' la prima volta che provo qualcosa di Kazuhiro Fujita, meglio noto come l'autore di Ushio e Tora o Karakuri Circus. Molte sue serie mi hanno sempre incuriosita, ma essendo molto lunghe ho preferito puntare su qualcosa di meno autodistruttivo. XD

L'edizione italiana riprende il design di quella giapponese
Siamo nella Londra vittoriana, quale luogo migliore per dei racconti di killer e fantasmi?
Facciamo il nostro ingresso nel Black Museum, luogo in cui vengono conservati oggetti e indizi legati ai casi più famosi affrontati da Scotland Yard. La simpatica curatrice che accoglie i visitatori, una tipetta vispa e curiosa, non conosce però tutte le storie ad essi legate e il suo primo misterioso interlocutore le svela di poterle raccontare la storia dietro uno di essi, un'insolita gamba a molla appartenuta a Jack il Saltatore (Jumping Jack o Sping Heeled Jack).
Arti lunghi e a molla che gli permettono di saltare in alto, una maschera grottesca, una risata che gela il sangue  e una bocca che sputa fuoco blu erano le caratteristiche di questo essere misterioso che terrorizzò Londra con i suoi assalti a ragazze di passaggio, senza però ucciderle. Dopo un periodo di terrore, Jack sparì senza lasciare traccia.

 

Tre anni dopo, però, Jumping Jack tornò e compì veri e propri omicidi. Qual è la vera identità di Jamping Jack? Perchè è tornato e cosa ha spinto il colpevole ad agire?
L'incarico di indagare fu affidato al temerario ispettore James Rockenfield che, però, aveva già capito tutto da molto tempo.
Questa è la storia contenuta nel primo volume (Black Museum: Springald)!
Sono dell'idea che questo volume possa piacere di più se non lo si considera un giallo, ma un racconto gotico sulla misteriosa figura di Jumping Jack, una leggenda metropolitana anteriore al ben più noto Jack lo squartatore.
Il colpevole, complice anche lo stile grafico di Fujita, si identifica facilmente fin dalla sua prima comparsa e non è importante tanto capire il "chi" ma il "perchè" delle sue azioni. Ad essere veramente protagonista, inoltre, non è James Rockenfield ma il marchese Walter de la Poer Straid, primo sospettato ad essere Jumping Jack.
Nel complesso, la trama l'ho trovata un po' deludente rispetto alle aspettative che mi ero fatta, soprattutto se si considera che si tratta di un seinen. In realtà penso si possa considerare più che altro uno shonen un po' grottesco, visti alcuni elementi. [SPOILER] In pratica ci voleva solo un ceffone ben assestato da parte di mammina per rimettere Walter sulla retta via ^^" [FINE SPOILER].
Il tratto di Fujita si presta benissimo alla vicenda raccontata, con i suoi personaggi dalle movenze esagerate e dalle espressioni grottesche. E' anche un abile narratore e alcune soluzioni di sceneggiatura, come l'ingresso in soggettiva nel museo, mi sono piaciute molto. Springald guadagna molti punti proprio per questo aspetto, a mio parere. La storia di per sè funziona ed è godibile come racconto goticheggiante, ma per il resto non aspettatevi chissà quale thriller! 
Nel volume è contenuto anche un racconto ambientato qualche anno dopo, in cui una nuova generazione di personaggi si confronta con il mito di Jumping Jack. Questo ultimo capitolo, ancora più "shonen", è abbastanza simpatico grazie al duo protagonista ma sa più di riempitivo.
                                      

La seconda storia di Black Museum, Ghost&Lady, è contenuta nei due volumi successivi. Questa volta, la storia è legata a due pallottole compenetrate tra loro. 
Come sempre, incontriamo la simpatica curatrice del museo che, questa volta, si troverà ad ascoltare la confessione di un fantasma!
L'entità, che si fa chiamare Grey, infestava un teatro londinese, il Royal Drury Lane, dimentico della sua storia e della causa della sua morte. Un giorno si presentò a teatro una ragazza che gli chiese di ucciderlo. Grey, appassionato di teatro, decise di fare di lei la sua eroina tragica e le promise che l'avrebbe uccisa solo quando avrebbe raggiunto il culmine della sua disperazione. Così entrambi i volumi ci raccontano la storia di questa giovane che non è altri che la famosa Florence Nightingale, infermiera che rivoluzionò la sanità inglese. Intrecciata alla sua storia, quella di Grey, che dopo la comparsa del fantasma del Cavaliere d'Eon, ricorderà la sua storia che risale al Settecento, quando si guadagnava da vivere facendo il "duellante sostituto".
Tra Florence e Grey si instaurerà un rapporto insolito, soprattutto perchè la ragazza, spinta dal suo desiderio di aiutare gli altri, non si abbandonderà mai troppo facilmente alla disperazione. Le sue azioni, però, si attireranno le antipatie di un pezzo grosso dell'esercito britannico. Grey riuscirà a mettere in scena il suo dramma e a sconfiggere d'Eon? Cosa si arriverà alla storia delle pallottole compenetrate?
Il primo incontro tra Grey, Florence e la sua emanazione spiritica
Anche in questo caso, niente è ciò che sembra e questi due volumi sono in gran parte una biografia di Florence Nightingale intrecciata ad elementi sovrannaturali, ovvero il fantasma e le emanazioni spiritiche degli esseri umani (visibili solo ad alcuni e che rappresentano tutto ciò che c'è di negativo nell'animo del proprietario), il tutto condito da qualche elemento shonen (gli scontri tra le emanazioni).
E' un miscuglio particolare se vogliamo. Alcuni momenti sono forse un po' troppo ridondanti e verbosi, ma questi due volumi mi sono piaciuti parecchio, forse anche più di Springald.
Lo spunto romantico conclusivo non mi è dispiaciuto, anche perchè non ha preso il sopravvento rispetto alla storia principale.
Anche in questo caso, la leggenda del fantasma grigio non è del tutto farina del sacco del mangaka, che si è documentato molto sulle leggende metropolitane londinesi. Il suo personaggio mi ha fatto tanta simpatia e anche Flo ha una determinazione irresistibile, unita a un design molto dolce ma mai lezioso. Molto carine anche le citazioni di Shakespeare, soprattutto quella conclusiva di Macbeth che chiude  la raccolta salutando i lettori con un tocco di stile classico, che non guasta mai per quel che mi riguarda. *_*

Come caratteristiche generale, il tratto di Fujita è molto dinamico e sa sfruttare bene le
sue caratteristiche più grottesche. Penso si presti meglio a Springald che a Ghost&Lady, tuttavia fa un buon lavoro anche qui, senza dubbio. Le tavole sono sempre molto piene, soprattutto di comparse, e abbondano le onomatopee e le linee cinetiche, dando al tutto un'atmosfera vivace e movimentata. Mi ha colpito favorevolmente il fatto che, nonostante ciò, non è un tratto quasi mai confusionario o sporco, come invece temevo dopo aver visto un episodio di "Urasawa no Manben" dedicato a Fujita, in cui cancellava col bianchetto e inchiostrava una bozza quasi inesistente! XD
Come narratore, mantiene un buon ritmo (anche se in G&L è molto più lento) e secondo me ha sfruttato molto bene la cornice narrativa, reinserendola all'inizio di ogni capitolo per fornire una sintesi degli avvenimenti precedenti senza essere troppo pedante, ma senza lasciarla cadere nel dimenticatoio, cosa che può succedere quando si racconta una storia a "scatole cinesi" come nel caso di Ghost&Lady, che ha ben 3 livelli narrativi.
Oltre a Shakespeare, sono centrali anche alcune citazioni delle canzoncine di Mamma Oca che sembrano piacere molto ai giapponesi (le ho viste citate spesso anche da Kaori Yuki o da Yana Toboso).
Un altro elemento comune che forse potrebbe impensierire alcuni lettori, è che in entrambe le storie ci sono degli antagonisti "queer".

L'edizione Star Comics è proprio bella da vedere e in libreria fa la sua figura, nonostante non sembri fatta con chissà quali materiali pregiati. Ci sono le sovracopertine in stile volume antico (una nera, una marrone e una verde), le pagine a colori , e sono state mantenute tutte le note esplicative dell'autore e non solo, che vi consiglio di non saltare perchè sono interessanti e dimostrano anche lo studio che c'è stato alla base di questa serie. Non sapevo quasi nulla di quanto detto nelle note, quindi mi ha fatto doppiamente piacere leggere questa miniserie.

Per concludere: consiglio tutti e tre i volumi, a patto che sappiate a cosa andrete incontro, perchè altrimenti potreste uscirne delusi o confusi: Spingald non è un thriller e a stento lo si potrebbe definire seinen, mentre Ghost&Lady è fortemente biografico con l'aggiunta del sovrannaturale. Detto questo, penso possa piacere a chi ama l'ambientazione vittoriana, rappresentata forse in modo più movimentato e vivace del solito, e a chi non disdegna che questa venga "contaminata" da elementi shonen. Consiglierei Ghost&Lady anche a chi apprezza storie con protagoniste femminili molto determinate. Le due storie si possono leggere anche in maniera indipendente, quindi non si è forzati a leggere Springald se interessa solo l'altra, e viceversa.
Penso proprio che cercherò altro di questo autore, soprattutto perchè mi sembra uno che può dare il meglio di sè nello shonen. Che titoli mi consigliereste?

8 commenti:

  1. Ma che bella recensione *_*

    Come ti dicevo, dopo questo tuo giudizio, mi sono decisa a recuperare questa mini serie di due volumi dopo "Black Museum", acquistato ormai parecchi mesi fa.

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    1. Grazie mille! *3* Sempre troppo buona!

      Spero davvero che ti piaccia! Mi sento responsabile adesso XD

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  2. WOW! Ero curiosa di leggere il tuo parere riguardo questi volumi!
    Io, però, ho gradito di più Springald e ho letto davvero a fatica quelli di Ghost&Lady. Forse perché i personaggi non mi hanno catturata e perché le emanazioni spiritiche e il combatterle, per quanto possa sembrare originale, mi ha ricordato Le Bizzarre Avventure di JOJO in cui "qualcosa di simile" viene sfruttato diversamente ma, a mio avviso, molto meglio.
    E' difficile che trovi così pesante la lettura di un volume ma con G&L mi è accaduto così...Io ti consiglio Ushio&Tora che, invece, ho apprezzato tantissimo! Mi è piaciuto così tanto da spingermi, dopo aver letto la storia nella versione "sottiletta" a rivenderlo per comprare la Perfect Edition (davvero ben curata)!

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    1. Springland è sicuramente più scorrevole di Ghost&Lady. Anche io sono andata più lentamente con questi altri due volumi, perchè certe parti erano davvero piuttosto lente rispetto a quello che mi aspettavo e a cui mi aveva abituata nel volume di prima.
      L'idea degli "stand" è proprio l'unica cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso, perchè mi è sembrato che infantilizzasse un po' la storia, rendendo tutto molto più simbolico. Fortunatamente (almeno per me XD) non diventa poi troppo invasiva^^
      Purtroppo in questo genere di manga "biografici", se non si viene coinvolti dai personaggi è noia assicurata :(

      Grazie per il suggerimento! Ushio e Tora tenterò di recuperarlo al più presto, almeno in anime! ^^

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  3. Mi associo ai complimenti per la recensione!
    Io di Fujita sto seguendo (a ritmo piuttosto incostante date le "disavventure" della casa editrice) Karakuri Circus: lo considero un ottimo shōnen, molto classico nella struttura, ma che sa virare anche in territori più maturi, con buone soluzioni narrative.
    Pur non avendo letto Black Museum, per quel che racconti della trama, credo che lo stile di Fujita si adatti perfettamente a questo tipo di storie.
    Un bacio e a presto.

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    1. Grazie mille <3
      Karakuri Circus lo puntavo da un po', da prima ancora di recuperare Black Museum. Non sono mai passata ai fatti perchè è troppo lungo per i miei standard e con la goen non si sta mai tranquilli al 100% in questo periodo XD
      Tenterò di recuperarlo appena posso, anche perchè penso che Fujita sia molto più portato per lo shonen, da quel poco che ho visto ^^
      A presto!

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  4. "Black Museum" mi ero promesso di recuperarlo, ma ancora niente... Spero di farlo al più presto

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