venerdì 16 giugno 2017

New York New York - La sagra della Tragedia

Mi sono sentita consigliare questa serie più e più volte da amanti di BL e non, essendo considerato uno dei capisaldi del genere. Purtroppo, essendo difficilissima da reperire nell'edizione italiana, ho dovuto ricorrere a delle scans spagnole, con il benestare di Jack Sparrow, ma ero stufa di aspettare nel miracolo della ristampa!




Questo manga, scritto e disegnato da Marimo Ragawa tra il 1995 e il 1997 su una rivista shoujo, è composta da soli 4 volumi. Quattro volumi molto intensi oserei dire, visto che in soli due capitoli ne succedono di cotte e di crude, ricordando i ritmi frenetici delle serie classiche, in cui non si poteva tirare un sospiro di sollievo che "SBAM! Paga per il tuo millisecondo di gioia, orfanella disgraziata!"
In NY NY non si parla di orfanelle, ma della sofferta storia d'amore tra due uomini: Kain Walker e Mel Frederics.
Kain è un poliziotto della New York degli anni '90 che, per paura delle conseguenze, tiene
nascosto il suo orientamento sessuale ad amici e parenti, trovando come unico sfogo la frequentazione dei locali gay della città e qualche rapporto occasionale. Quando il bello e dolce Mel entra nel bar, però, la vita di Kain cambia. "Deve essere stato il destino".
I due, pur essendo molto diversi, si innamorano e iniziano una relazione duratura, affrontando le difficoltà che la vita, il contesto sociale e il sadismo dello shoujo classico gli proporranno: il confronto con i genitori di Kain, la scoperta dell'atroce passato di Mel, minacce, violenze e rapimenti ad opera di serial killer sbarellati...
Il problema principale di NY NY infatti è che le disgrazie si susseguono senza sosta e c'è davvero troppo accanimento contro quel povero disgraziato di Mel, che andrebbe santificato. Mel ha la sindrome dell'eroina sfortunata: capitano tutte a lui ma resiste stoicamente! Una persona normale a quest'ora sarebbe diventata un pazzo omicida, altro che bravo ragazzo! 
Rendiamoci conto che solo nel primo volume (a mio avviso il peggiore) viene raccontato che [SPOILER] sua madre, una prostituta, si suicida abbandonandolo in un parco e questo gli provoca una forte sindrome da abbandono. (Disgrazia n.1) Viene quindi affidato agli zii, ma il padre adottivo lo molesta (Disgrazia n. 2) e quindi Mel scappa di casa, costretto a prostituirsi per sopravvivere e a sopportare le angherie di clienti violenti (Disgrazia n. 3), poi quando ha una specie di relazione stabile, l'altro lo molla rinfacciandogli il suo passato e Mel tenta il suicidio (Disgrazia n. 4). Finalmente, dopo aver incontrato Kain, sembra aver trovato la pace, ma viene sequestrato e violentato da un criminale (Disgrazia n. 5), rischiando di beccarsi l'AIDS (Disgrazia n. 6). Tutto si risolve per il meglio, ma quel deficiente di Kain lo tradisce con l'ex che lo aveva spinto al suicidio (Disgrazia n. 7). Fine del primo volume. [FINE SPOILER]
La cosa più assurda è l'assoluta mancanza di consequenze di tutta questa... roba. Se in Haru wo Daiteita i due sbroccano per qualsiasi fesseria, qui devo complimentarmi per la tempra mentale della nostra vittima designata!


Nel secondo volume a questo punto mi aspettavo un bel viaggetto a Lourdes! °_° Fortunatamente però ci sono "le gioie", quelle che i nostri eroi dovranno pagare con gli interessi nel volume 3 a causa del rapimento di un serial killer ossessionato dai biondi, per poi farci tirare un sospiro di sollievo sul finale, fino ovviamente all'ultimo capitolo che, parte più bella in assoluto, lascia un senso di soddisfazione ma anche di malinconia, rivelando che questa mangaka ha delle buone potenzialità.
La madre di Kain non riesce
a stringere la mano di Mel al loro
primo incontro

Non ho velleità da editor peppia, ma fingendomi tale, prenderei una penna rossa per cancellare del tutto la faccenda del primo sequestro che, tra le altre cose, è stata gestita molto male. Poi avrei amalgamato meglio la trama thriller del terzo e quarto volume con la vita privata di Mel o almeno con quella lavorativa di Kain. Questo serial killer invece è uscito dal nulla ed è solo un caso che se la sia presa con Mel, quando in realtà dal passato della nostra orfanella preferita sarebbe potuto saltar fuori qualsiasi pazzoide schizzato, a partire dal patrigno violento. Questa casualità rende tutto decisamente poco credibile (e contro qualsiasi calcolo delle probabilità!).
Non mi dispiace la piega thriller della serie, soprattutto perchè in questo secondo caso le ripercussioni sulla mente, sul corpo e sulla vita privata dei protagonisti sono state presentate abbastanza bene (anche se avrebbero necessitato di qualche capitolo in più), però andava tutto organizzato meglio per essere più credibile.
Le parti relative al lavoro e al quotidiano invece sono scritte molto meglio, infatti il secondo volume e la conclusione sono le mie parti preferite. L'autrice ha affrontato con un certo tatto argomenti importanti; pur non avendoli sviscerati, non li ha nemmeno messi da parte con superficialità. Si parlerà di AIDS, di matrimonio gay e adozione, ma anche di accettazione dell'omosessualità prendendo in considerazione il punto di vista di chi ha difficoltà a "spiegarsela" e quindi ad accettarla, come la mamma di Kain. Per questo penso sia una serie che merita una lettura, anche se non si può certo limitarsi a dire "massì, basta chiudere un occhio su certi difettucci", perchè bisognerebbe chiuderne una quindicina e non ne disponiamo di così tanti!

I personaggi principali hanno una caratterizzazione precisa, anche se Mel ha in sè una bontà fin troppo inverosimile per i miei gusti, una bontà che nasconde anche una forte passività davanti al proprio partner per paura di essere abbandonato. Non gli mancano nemmeno dei complessi di inferiorità per via del suo passato e della sua mancata educazione... insomma, un martire. Grazie a Kain riuscirà a cambiare e a smettere di essere succube delle persone che gli stanno intorno, perchè troverà il suo angolo di pace e serenità. Alla fin fine è impossibile detestarlo, vista la sorte che continua a perseguitarlo, anche nel lieto fine!
Kain invece è più ambiguo, soprattutto all'inizio, a causa della sua giustificata paura di aprirsi con gli altri circa il proprio orientamento (è difficile farlo persino oggi, figuriamoci negli anni '90 in un ambiente "macho" come quello della polizia). Questo suo atteggiamento spesso lo porta a diffidare dagli altri omosessuali, oltre al fatto che lui stesso, pur essendo gay, non è che abbia una mentalità apertissima quando si tratta di altre minoranze, come i trans (questa cosa è accennata per poco e alla fine si limita tutto a qualche battibecco comico, ma penso sia un elemento utile per farsi un'idea del tipo di personaggio). E' anche quel tipo di partner insopportabile che si ingelosisce facilmente ma pensa di avere il diritto di tradire, non essendo mai stato troppo convinto dall'idea di una relazione stabile. Questi suoi comportamenti però verranno smussati dalla pazienza di Santo Mel Frederics Martire e il suo profondo amore per Mel lo porterà a cambiare prospettiva e a salvare la vita del compagno più di una volta.
Ci sono anche altri personaggi secondari degni di nota, come il collega ebreo di Kain (anche se si vede poco) o la detective Luna, ma comunque il fulcro della serie è ovviamente la relazione tra i due protagonisti, vissuta in una città in cui sembra potercisi perdere da un momento all'altro, ma che alla fine non è poi così aperta al mondo come potrebbe apparire.
Spendo altre due parole sul capitolo finale, che è riuscito a farmi piangere come una fangirl davanti alle action figures di Free. Ovviamente non manca l'ultima batosta di sfiga (non sia mai che la gioia duri troppo, per carità!) che va a colpire sempre lì dove il dente duole, ma lascia anche con una grande sensazione di possibilità e speranza verso il futuro, con quel pizzico (okey, una badilata forse) di "malinconia soddisfacente" (non ha senso ma non saprei come altro definire la sensazione!) che riesce a rendere commovente e quasi indimenticabile (almeno per me) una serie iniziata male.

Non solo pazzo e serial killer, ma anche
dotato di giacca ipnotica
Il disegno è un altro degli elementi che non mi ha entusiasmata, ma per mera questione di gusto personale. I volti e le mani sono leggermente "a pagnotta" e la cosa non mi dispiace in linea teorica, ma mi sembrano un po' fuori posto se accostati a corpi dalle gambe slanciate. C'è qualche decorazione shoujo (glitter, fiorellini, bolle...), ma nulla di troppo stucchevole o invasivo (ad essere più stucchevoli sono i dialoghi). Non ci sono mai scene particolarmente esplicite, nonostante si faccia riferimento ad atti di violenza o a ritrovamenti di cadaveri mutilati.
Nel complesso comunque non è male e gli sfondi sono fatti molto bene quando ci sono. Si respira proprio aria di America "televisiva" e non solo per l'estetica, ma anche per certe situazioni e dinamiche sociali, o anche per l'abbigliamento dei personaggi. Mi aspettavo che da un momento all'altro saltasse fuori il prete di Settimo Cielo pronto a sposarli! XD Sa proprio di vecchio telefilm americano!
A rendere ancora più palpabile l'atmosfera occidentale contribuiscono i riferimenti a canzoni famose come la stessa New York New York, ma anche Stand by me (che va ascoltata subito dopo aver completato la lettura, così si soffre meglio :D) e Lollipop, che è quella che ha fatto breccia nel mio cuoricino perchè mi ricorda la mia infanzia. *_*


Alla fine del quarto volume è inserita una one shot extra che non ha nulla a che vedere con NY NY ma è giusto per chiudere in allegria (ovviamente sono ironica). Per questo racconto si torna in Giappone. Il protagonista viene a sapere che un giovane con cui aveva avuto fin dall'infanzia un turbolento e altalenante rapporto di amicizia è venuto a mancare. Nel viaggio in treno di ritorno dalla visita al defunto, il ragazzo ripercorre la storia di questo rapporto. La one shot è scritta molto bene, ma non è nulla di memorabile e lascia addosso una sensazione di tristezza  e vuoto che rende la conclusione di questa lettura ancora più triste, quindi vi consiglio di non leggerla subito dopo! XD

Per concludere: è una serie che, anche se potrebbe sembrare diversamente, consiglio, non tanto perchè è un classico del genere (anche se fa piacere recuperarla anche per quello, almeno agli interessati), ma perchè ci sono delle parti che secondo me meritano la lettura, soprattutto se si tiene a mente il contesto di pubblicazione dell'opera. Pur non essendo un'amante delle storie melodrammatiche in stile soap e nonostante una sceneggiatura discutibile, alla fine della lettura non ho avuto la sensazione di aver perso tempo, anzi ero piuttosto soddisfatta pur rendendomi conto di tutti i difetti del titolo. In un certo senso mi ci sono quasi affezionata. XD Per questo mi sento di consigliarla dato che, male che vada, vi sarete fatti due risate sulle situazioni improbabili presentate. Se invece questo tipo di storie vi piacciono, sicuramente NY NY farà al caso vostro e non mancherà di emozionarvi. Devo confessare che sul finale, che a mio avviso rende meritevole di una lettura l'intera serie, mi sono commossa anche io, nonostante avessi vissuto le disavventure precedenti con distacco e non avessi nutrito fin da subito una particolare simpatia per i personaggi. Ma dopo questa epopea di sfighe, sfido io a non considerarli una coppia iconica! XD

13 commenti:

  1. Mmm... Ho sentito parlare molto anch'io di questa serie ma, a parte che è introvabile, non mi ha mai ispirata troppo sia per i disegni, che sinceramente non mi piacciono, sia per tutte queste tragedie. Non pretendo di leggere solo commedie ma così mi sembra un po'troppo! In ogni caso potrei leggerla giusto per curiosità, visto che è una serie così famosa, ma non credo accadrà in tempi brevi: ristampe all'orizzonte non se ne vedono e lo spagnolo non lo so leggere...

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    1. Anche io ero molto indecisa se iniziarla o meno, ma alla fine mi sono convinta perché volevo spaccarmi di roba soap XD
      Secondo me l'idea di base è bella ma la sceneggiatura andrebbe non solo svecchiata ma anche rivista proprio dalle basi xD fatto salvo qualche capitolo.

      In realtà ho scoperto che si trova anche in inglese ;)

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    2. (Sempre io, sono dal cell)
      Allora magari le darò un'occhiata quando avrò voglia di deprimermi XD

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  2. "La sagra della Tragedia" è un titolo azzeccatizzimo 😂😂😂😂.
    Serie carina, che in effetti eccede nel tragico (ma ai tempi era cosa piuttosto comune) e proprio per questo si potrebbe dire che non è invecchiata benissimo... Un bacio

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    1. Ecco, direi che "invecchiata male" è una delle descrizioni più azzeccate! E se vogliamo anche lusinghiere :P
      Baci! *3*

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  3. La serie non rientra nel mio genere di letture abituale ma, approfittando di un'occasione, l'ho recuperata ed ho potuto leggerla. Come ho avuto modo di discutere con te, trovo ci siano troppi avvenimenti concentrati in questi quattro volumi. Sicuramente noto l'intenzione da parte dell'autrice di includere nell'opera quasi tutti i cliché legati al mondo omosessuale che, appunto per il numero esiguo degli albi, non vengono, però, sufficientemente analizzati. I personaggi, ahimé, non rientrano nelle mie simpatie. Soprattutto Mel che sfida la più inutile e insopportabile delle eroine shoujo... La storia extra finale mi ha interessato di più della storia principale.

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    1. Tenendo presente quanto sia ampia la produzione di oggi e i titoli che ci sono, penso che NY NY non sia uno dei titoli migliori per avvicinarsi a questo genere, anche perchè penso superi qualsiasi altro BL in quantità di tragedie vissute dai personaggi XD o almeno che io sappia (non ne ho letti poi tantissimi) e sicuramente è molto più vicino a un certo tipo di shoujo vintage.
      Secondo me i personaggi, pur rifacendosi a degli stereotipi, avevano del potenziale. Se a Mel avesse rifilato solo il passato tragico, senza rincarare la dose nel presente, sarebbe stato meno "prototipo del personaggio sfigato" e la Ragawa avrebbe dato molto più tempo a lui e ai lettori ad analizzare meglio la sua personalità. Invece ha preferito accatastare tragedie su tragedie, oltre a imbavagliarlo più di una volta. XD
      Diciamo che apprezzo le idee dell'autrice nella teoria e tutto sommato alla fine mi ci sono affezionata grazie alla conclusione, ma soprattutto applicando parametri moderni, andrebbe proprio riorganizzata da capo!
      L'ultimo racconto non era male! ^^

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  4. Al tempo in cui l'ho letto mi ha emozionata tantissimo soprattutto perchè in Italia non esistevano ancora tutti i boy's love che ci sono adesso.
    Anche io direi che è un manga invecchiato male ma, se si tiene presente la sua "epoca", è un'opera bellissima! In qualunque caso merita di certo una sbirciatina! ;p

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    1. All'inizio io ero piuttosto scettica circa tutte le varie sfighe perchè mi sembravano situazioni assurde, pur considerando il lavoro di Kain XD Quindi capisco che lui possa trovarsi in situazioni pericolose, ma che Mel ci finisca per caso ogni volta non mi convinceva e quindi non mi coinvolgeva. Sul finale però ammetto che mi si è inumidito l'occhietto ç_ç quando si vedono i personaggi da anziani mi fa spesso questo effetto!
      Sicuramente per i suoi tempi ha cercato quantomeno di accennare e presentare temi importanti(seppur a modo suo) e questo penso gli vada riconosciuto a prescindere dalla godibilità o meno. ^^
      Lo vedo un po' come il Queer As Folk versione tragica XD Una serie con tanti limiti, ma che vuoi o non vuoi ha lasciato il segno. Oggi non so quanto sia popolare in Giappone, ma tra le appassionate italiane la sento nominare spesso!

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    2. Mel è l'emblema della sfiga.. ma alla fine credo che in quei pochi volumi l'autrice abbia voluto rendere il legame fra i due più forte possibile. Se avesse avuto un altro paio di volumi magari avrebbe potuto esprimersi meglio e con più calma (o forse no???).. xD

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    3. Bella domanda ahah secondo me è maturata nel corso della serie stessa, per quanto breve, ma ormai era tardi per tornare indietro XD ma questa è una mia supposizione, dato che non ho letto altro di suo '_'

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  5. Questo manga è bello ma ha delle cadute di stile eccessive: in primis certe trovate, tra Kain che tradisce Mel proprio con quell'essere che l'aveva fatto soffrire cosi' tanto (GRRRR) e al rapimento/violenza del primo volume, evitabile come la peste.
    Già il segmento del serial killer dei biondi è piu' credibile, anche perchè si è sfruttato il fatto che Kain lavorasse nella polizia.

    Ci sono anche tanti punti a favore pero': il discorso del coming out, il rapporto con la famiglia di Kain (ho adorato il padre^^) e anche dell'adozione nel capitolo finale.
    E il finale...LE LAGGGGRIME ç___ç Mi è piaciuto molto il finale cosi' poetico...

    Guarda, sono sicurissima che se NYNY fosse stato serializzato direttamente in una rivista BL, la Ragawa avrebbe evitato le porcate del primo volume (rapimento ecc) e avrebbe anche notevolmente ridimensionato la dimensione "sfiga".
    Ma purtroppo è stata "frenata" dal fatto che la rivista d'appartenenza è shoujo, ovviamente è dovuta scendere a patti con l'editor....

    Le facce a pagnotta sono un elemento distintivo dell'autrice, c'è poco da fare XD XD XD

    Cmq non so se te l'ho letto, ma nei vari editoriali dei 4 volumi dell'edizione italiana, NY NY viene proprio presentato come una "SOAP OPERA MANGA". E come dare loro torto, del resto?

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    1. Che poi quel tipo era pure uscito dalla cover di un harmony... Kain ma che gusti hai?! Quelli di una casalinga disperata?! XD

      Sui punti a favore concordo! Fa sempre piacere quando si parla di questi argomenti :)

      E' probabile! Penso che neanche nelle serie anni '70 ci fossero tutte queste sfighe. O almeno lì le diluivano in più volumi °_°

      Le pagnotte tutto sommato non mi dispiacciono... sarà una reazione agli spigoli dei decenni precedenti? XDD

      Penso che Soap Opera Manga sia la definizione perfetta in effetti! Anche più di Haru wo Daiteita forse LOL

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