giovedì 3 marzo 2016

Il Racconto dell'Ancella - Margaret Atwood

Oggi si parla di romanzi!
Una delle edizioni italiane
Avevo adocchiato "Il racconto dell'ancella" da un po' grazie a delle recensioni viste su youtube, poi però l'avevo messo da parte dato che ho una pila infinita di recuperi ed andare ad ingrossarla mi sembrava paradossale. Quando me lo sono ritrovato tra le letture opzionali ad un corso all'università, però, ho colto due piccioni con una fava e l'ho recuperato in lingua originale (quindi scusate se a volte userò i nomi inglesi).
Il racconto dell'ancella ("The Handmade's Tale") è considerato un classico della letteratura distopica, anche se devo dire di non averne mai sentito parlare prima di quest'anno. In Italia, infatti, non è particolarmente conosciuto, ma sono comunque disponibili diverse edizioni. Margaret Atwood, autrice canadese famosa e pluripremiata a livello internazionale, ha scritto il romanzo nel 1985, prendendo spunto da altri classici del genere e da un episodio della Bibbia.
Pur essendo molto nota in ambito femminista, l'autrice ha ribadito che non ama molto questa etichetta e questo romanzo, pur essendo una critica verso la subordinazione della donna, ha in sè, almeno per quanto riguarda la mia interpretazione, anche una critica verso il femminismo più estremo, perchè anche sacralizzare la donna ed elevarla sopra gli altri può comportare risultati disastrosi.

La mia tristissima edizione originale
Essendo un romanzo distopico, l'ambientazione non è di certo tra le più allettanti: ci troviamo alla fine del XX secolo (una data imprecisata alla 199X di Hokuto no Ken) in quello che, come verremo a sapere più avanti, è lo stato del Massachussets, Stati Uniti. In quest'area, in seguito ad un forte calo demografico dovuto all'eccessivo inquinamento nucleare e tramite un colpo di stato, si è insediata la "Repubblica di Gilead". Questa forma di governo fortemente coercitiva è basata sulla religione cristiana e sulla rigorosa suddivisione della comunità (soprattutto la parte femminile) in classi, indicate dal colore, dedite ad una funzione specifica ciascuno.
Per quanto riguarda gli uomini, ci sono i Commanders (classe politica e amministrativa), gli Eyes (guardie e spie) e gli Angels (i soldati). Dato che le donne, in questo nuovo governo, devono solo occuparsi della casa e di procreare, sono state suddivise in Mogli (le mogli ufficiali dei Commanders, che si occupano di amministrare la casa), Marte (le domestiche con funzione di balia all'occorrenza), le Zie, donne non sposate e più anziane che si occupano di educare l'ultima classe, quella delle Ancelle
La protagonista del romanzo è proprio una di loro, Offred (le ancelle vengono chiamate in base al nome del proprietario del momento, in questo caso "Di Fred") che ci racconterà la sua storia grazie a delle registrazioni audio, dato che leggere e scrivere è proibito. Il compito delle ancelle è quello di essere un "utero su gambe" quando le mogli non riescono a dare figli ai Commanders. Se le ancelle ci riescono, verranno affidate ad un altro Commander, ma saranno salve dall'essere spedite nelle Colonie a smaltire rifiuti tossici, sorte letale che tocca a coloro che non ci riescono o che si ribellano al governo. Qualsiasi tipo di rapporto sentimentale è loro precluso.
Attraverso la voce di Offred ripercorreremo le vicende che hanno segnato la sua vita prima e dopo l'instaurarsi della Repubblica.

I personaggi principali sono davvero pochi, ma devo dire che non restano particolarmente impressi. L'elemento che forse oggi ci può apparire più originale è che Offred è una donna assolutamente normale. A differenza delle eroine distopiche moderne, Offered ha vissuto il passaggio da un mondo normale ad uno distopico, ma nonostante ciò è una donna nella media, che ha paura per sè stessa ma soprattutto per la sorte toccata ai suoi cari, che vorrebbe ribellarsi ma non ci riesce, limitando i suoi atti sovversivi a piccoli furti di cui nessuno si accorge, a qualche parola di troppo o a pensieri suicidi che poi non realizza, in quegli sprazzi di dolore e rabbia che ogni tanto emergono ancora in lei, nonostante l'educazione all'insensibilità ed alla passività a cui è stata sottoposta prima di diventare ancella. Una pentola a pressione da cui ogni tanto esce qualche sbuffo di vapore, insomma. Offred, dunque, non è un'eroina, ma allo stesso tempo questo la avvicina più ai lettori che vorrebbero, da una parte, ribellarsi insieme a lei, ma dall'altra sanno bene quanto può essere forte la morsa della paura. 
Personaggio molto diverso è Moira, migliore amica di "Offred" che, pur essendo un personaggio iconico di quel periodo, ovvero la ragazza lesbica e irriverente, vestita di pelle e gran fumatrice che partecipa a party bislacchi, è vista dagli altri come un'eroina, perchè è riuscita a scappare e a non perdere il suo spirito indomito, nonostante la sorte che le toccherà. Moira rappresenta per le altre una "leggenda" e per questo, forse, risulta un po' stereotipata, ma la parte del romanzo relativa alle sue vicende riesce anche ad inserire quegli elementi di azione e irriverenza che mancano alla voce Offred.
Accanto a loro due abbiamo anche altri personaggi femminili secondari, come Ofglen,
un'altra ancella che, nel silenzio, partecipa alla ribellione con il gruppo May Day, che cerca di salvare le ancelle in difficoltà, ma anche Serena Joy, moglie del Commander di Offred, ossessionata dal suo fallimento e per questo, a dispetto del suo nome, inacidita e rancorosa. E poi c'è Janine, condannata ad essere vittima sia prima che dopo il regime.
I personaggi maschili sono ancora meno e, tra i principali, si possono tenere in corsiderazione il Commander Fred e Nick, il suo autista. Fred è un uomo di potere che sembra sostenere Gilead, ma allo stesso tempo non disdegna qualche prodotto di contrabbando. Avendo fallito più volte con la moglie e con altre ancelle, deciderà di avere con Offred un rapporto diverso, mostrandole una parte del mondo a cui non avrebbe potuto avere accesso. Con lui possiamo vedere come anche gli uomini, persino quelli di potere, siano vittime del sistema che loro stessi sostengono.
Nick, infine, è un personaggio abbastanza anonimo. Un deus ex-machina ambulante. Taciturno, affascinante ed un po' stoccafisso, inizierà con Offred una relazione prima per cercare di dare un bambino al Commander (chiaramente sterile) e poi come momento di libertà per la protagonista, dato che almeno con Nick riuscirà a far emergere una parte di lei che era rimasta nascosta per troppo tempo.

Come la tradizione distopica vuole, sono la paura per il controllo ed il desiderio di averlo ad assoggettare la comunità. Simbolo di questo controllo è l'occhio alato (una versione religiosa del Grande Fratello di Orwell), ma anche Il Muro, parete a cui vengono appesi i corpi dei condannati, rigorosamente a volto coperto, come memento per tutti gli altri. Tutto è sempre rigidamente organizzato: abbigliamento, quotidianità, vita sessuale, relazioni sociali...

ed anche pensare di ribellarsi e manifestarlo con una parola di troppo può significare la fine, con un furgoncino nero che viene a prendere te o i tuoi cari, facendo sparire ogni traccia.
Ogni evento stabilito dal governo è ritualizzato ed improntato sull'odio e l'intolleranza verso i disgraziati di turno. La vita privata è ridotta al minimo e tutto deve essere pubblico, dai parti alle esecuzioni. Quello di Offred è un mondo in cui non c'è spazio per l'individuo ed il libero pensiero, tanto che leggere e scrivere è proibito ed una partita a Scarabeo può essere punibile per legge. E' anche un mondo in cui ogni gruppo viene messo contro l'altro (le mogli e le ancelle, per esempio), perchè chi ha un briciolo di potere vuole mantenerlo e, per farlo, assoggetta i gruppi che ne hanno di meno. A sua volta, chi non ha potere, cerca di ottenerlo arrivando anche al tradimento. La diffidenza permea l'intera storia ed in fondo neanche alla fine sapremo se Offred si è fidata delle persone giuste, anche se in quel momento erano la sua unica possibilità di continuare a sperare.
La conclusione del romanzo è aperta, quindi ognuno può dare la sua interpretazione sulla fine di Offred. Io penso che, tutto sommato, le sia andata bene.
A chiudere il romanzo, delle "Historical Notes" che, con un'ironia ed un distacco quasi fastidioso, analizzano a distanza di anni quel mondo che il lettore ha già conosciuto attraverso gli occhi della protagonista, creando un notevole divario tra il corpo principale del romanzo, in cui si è più emotivamente coinvolti, ed una visione "accademica" della vicenda.

Lo stile della Atwood è caratterizzato da frasi brevi che rendono la lettura scorrevole, nonostante la trama non sia ricchissima di eventi. La suddivisione in capitoli piuttosto corti aiuta ancora di più a "velocizzare" la lettura. L'uso frequente di flashback rende le vicende ancora più stranianti, dato che i ricordi della protagonista sono molto vicini a quella che è (o almeno era in quel periodo) la nostra quotidianità. A rafforzare questo effetto sono anche i luoghi scelti, edifici pubblici comuni, come i campus dei college, come teatro di esecuzioni, per esempio.

Personalmente, il romanzo mi è piaciuto parecchio, anche se avendolo già analizzato
durante il corso di studi, prima di leggerlo, mi sono un po' rovinata la sorpresa. Sono rimasta un po' delusa, però, dal fatto che la relazione con Nick sia stata introdotta abbastanza tardi, quando si tratta di un elemento così importante per la protagonista. Un altro elemento che mi ha  lasciata interdetta sul momento è che, in fin dei conti, Offred non riesce a fare quasi nulla da sola e, anche alla fine, deve ricorrere all'aiuto di un personaggio maschile. Non c'è nulla di male in genere, ma vista la fama di cui godono il romanzo e l'autrice, pensavo che ci sarebbe stata una maggiore reciprocità tra i due personaggi anche nel prestarsi aiuto. Invece, in questa situazione, l'uomo era già in una posizione di vantaggio rispetto a Offred. Riflettendoci un po', però, mi sono resa conto che il messaggio trasmesso è comunque di collaborazione reciproca e che, di conseguenza, ci ricorda che anche alcuni uomini sono disposti a tendere una mano per riequilibrare la situazione, nonostante questo li possa mettere a rischio. Si discosta dal "femminismo estremo" (che io intendo come quella mentalità per cui "gli uomini sono inutili") incarnato, per esempio, dalla madre di Offred.

La caratterizzazione dei personaggi, dunque, non mi ha fatta impazzire, ma nel complesso sono funzionali alla vicenda e all'esplorazione del mondo distopico. E' più quest'ultimo che resta impresso, un po' come nel caso di 1984 dopotutto.
E' un romanzo su come il potere può manipolare le nostre vite e le nostre menti tramite la paura e su come i media ed il linguaggio siano un potente strumento di controllo. I personaggi sono solo delle figure che mettono in scena questi meccanismi.
Sicuramente ci sono dei brani che, una volta  letti, resteranno impressi nella mente del lettore, anche se magari si sarà dimenticato la vicenda ed i personaggi nel suo insieme.
E' una lettura che invita a non dare per scontato quanto di positivo abbiamo costruito fino ad oggi, perchè purtroppo i passi indietro sono sempre possibili e dietro l'angolo.

Una scena del film
Per concludere: un romanzo che consiglio a tutti, nonostante non lo consideri completamente esente da difetti. Se amate il distopico poi fa ancora più al caso vostro. Lo sconsiglierei forse solo a dei lettori molto giovani, perchè alcune scene potrebbero risultare un poco disturbanti.
Magari non diventerà il vostro romanzo preferito, ma non lascerà indifferenti.
Per chi fosse curioso di leggerlo in originale, sappiate che non è un'impresa particolarmente ardua. A parte qualche elemento di lessico, la sintassi non da alcun problema per chi ha una preparazione nella media, quindi non lasciatevi intimorire! ^_^

Da questo romanzo è stato tratto anche un film, ma già dal trailer mi sembrava un porno soft venuto male, quindi non ho avuto il coraggio di guardarlo. ^^"

8 commenti:

  1. Da un po' di anni a questa parte che leggo pochissimo. Da un lato pochi stimoli, da un lato pigrizia. Ma sono consapevole che dovrei ritornare a farlo... Forse è il caso di farlo con "Il Racconto dell'Ancella"? Perchè no, dai :)

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    1. Anche io negli ultimi anni ho letto pochi romanzi, ma ultimamente mi è ritornata la voglia di leggere di più!
      L'Ancella è un romanzo particolare, ma penso sia una buona idea per superare il blocco perché lo stile è molto scorrevole anche se a conti fatti "succede poco" ^^

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  2. Ho letto solo la prima parte della tua recensione, perché ho intenzione di comprare il libro e leggerlo quanto prima! :)
    Questo "genere" e questo tipo di plot hanno su di me un'attrattiva fortissima (ad esempio: tra i miei libri preferiti di sempre ci sono "1984" di Orwell e "Il Mondo Nuovo" di Huxley).
    Tornerò a leggere il seguito dopo che avrò letto "Il racconto dell'ancella" per dirti cosa ne penso ;)
    Grazie mille per la segnalazione!!!
    A presto :)

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    1. Hai fatto bene a fermarti prima perché sono stata un pochino spoiler! Sono contenta di averti incuriosito e non vedo l'ora di sapere il tuo parere! **
      Il mondo nuovo mi manca all'appello, ma è stato citato più volte durante le lezioni quindi mi sa proprio che dovrò recuperarlo prima o poi! ^^
      A presto!

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  3. Titolo molto interessante, in genere amo le storie distopiche; me lo segno! ^^

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    1. Allora, anche solo per completezza, va recuperato! ;)

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  4. Bello, bello, adoro i mondi distopici e/o sull'orlo del crollo, li trovo interessantissimi per analizzare la società odierna!
    Questo mi manca (e non l'avevo mai sentito nominare prima), ma di questa signora ho almeno un paio di libri che mi circolano per casa, anche se non riesco a ricordare se li ho mai letti o meno (e in ogni caso, non è un buon segno, ahimè XD).
    Amando il genere, temo proprio di non potermelo lasciar sfuggire, l'unica cosa che continua a sfuggirmi come se non ci fosse un domani è il tempo, anche se sono stufa di ripeterlo, datemi giornate di 70 ore!!! T_T

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    1. Questo si discosta abbastanza dalle distopie moderne in cui le protagoniste prendono a calci in faccia la dittatura, ma ha comunque un suo fascino.
      Anche io ho scoperto di avere già un suo libro tra quelli di mia madre (una sorta di riscrittura dell'Odissea vista da Penelope) e conto di leggerlo presto per curiosità.
      La distopia non è il suo genere prediletto a quanto ho studiato, ma penso che di recente abbia scritto un'altra serie distopica. Temo di documentarmi per paura di allungare la lista XD ormai sono mantra che ripetiamo ogni giorno...!

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